Sanatoria o ravvedimento per vecchie fatture in ritardo?

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 27 Marzo 2023
Aggiornato 28 Marzo 2023 20:18

Shara chiede:

Per regolarizzare alcune fatture elettroniche degli anni passati, inviate oltre i 12 giorni, potrei ricorrere alla sanatoria aderendo alla definizione (pagando con 200 euro per anno) oppure devo calcolare il ravvedimento normale pari ad 1/9 di 250 euro (ossia 27,78 euro) per ogni singola fattura?

Per le fatture elettroniche tardive, può ricorrere alla sanatoria sulle irregolarità formali prevista dalla tregua fiscale, che comporta il pagamento di 200 euro per ogni anno d’imposta in cui ricadono le anomalie da regolarizzare.

In base a quel che scrive, lei ha emesso alcune fatture in ritardo, compiendo un’irregolarità che in line teorica non incide sulle somme dovute al Fisco. I requisiti di accesso sono due:

  1. si possono sanare irregolarità avvenute entro il 31 ottobre 2022,
  2. la violazione non deve essere rilevante sulla determinazione della base imponibile né sulle tasse da pagare.

E’ una delle fattispecie ricomprese nella casistica degli aventi diritto alla definizione agevolata 2023, che – in base alle indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate – consente di sanare violazioni di obblighi inerenti alla documentazione e registrazione delle operazioni imponibili ai fini IVA qualora la violazione non abbia inciso sulla corretta liquidazione del tributo, nonché delle operazioni non imponibili, esenti o non soggette a IVA qualora la violazione non rilevi neppure ai fini della determinazione del reddito. Questa definizione ricomprende l’emissione in ritardo delle fatture.

Il riferimento normativo sono i commi da 166 a 173 della legge 197/2022 (la Manovra 2023), in base ai quali:

le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’imposta sul valore aggiunto e dell’imposta regionale sulle attività produttive e sul pagamento di tali tributi, commesse fino al 31 ottobre 2022, possono essere regolarizzate mediante il versamento di una somma pari a euro 200 per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni.

Il pagamento va  eseguito in due rate di pari importo nel 2023 e 2024.

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