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Stralcio cartelle mille euro: Napoli ha detto sì

di Anna Fabi

31 Gennaio 2023 14:16

Tra le grandi città Napoli dice sì allo stralcio delle cartelle fino a mille euro, in compagnia di pochi altri enti locali: ecco gli elenchi aggiornati.

Alla lista dei Comuni che dicono sì allo stralcio parziale delle cartelle esattoriali fino a mille euro si aggiunge Napoli, che punta in questo modo a riscuotere almeno capitale e spese esecutive a fronte del condono di sanzioni e interessi. Anche Torino ha deciso per la sanatoria dei debiti fino al 2006 (quelli successivi non sono affidati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione), mentre hanno infine deliberato per il “no” anche le amministrazioni di Venezia, Trento, Bergamo.

Sono le ultime novità in materia di tregua fiscale sui tributi locali, ossia lo sconto per le cartelle dei Comuni affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2015.

Ricapitoliamo regole e decisioni prese dai singoli enti.

Come funziona lo stralcio cartelle per i Comuni

Lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro è previsto dai commi da 222 a 230 della Manovra (legge 197/2022). Prevede lo stralcio automatico dell’intera cartella per i debiti verso le amministrazione centrali (tasse) e gli istituti previdenziali pubblici (contributi INPS) se la somma era sotto i mille euro allo scorso primo gennaio 2023.

Per i tributi locali come l’IMU o la TARI o lo stralcio è solo parziale, nel senso che dalle cartelle ammesse (sotto i mille euro al primo gennaio scorso) sono eliminati sanzioni e interessi; per le multe stradali sono stralciabili solo gli interessi. Non solo: gli enti locali, in base al comma 229 della Manovra, possono decidere di non applicare lo stralcio, se lo deliberano entro il 31 gennaio.

Comuni che non applicano lo stralcio

Fra i capoluoghi di Regione, hanno deciso di non applicare lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro:

  • Milano,
  • Roma,
  • Bologna,
  • Firenze,
  • Bari,
  • Palermo,
  • Campobasso,
  • Trento,
  • Venezia,

Fra i capoluoghi di Provincia:

  • Monza,
  • Rho,
  • Bergamo,
  • Piacenza,
  • Verona,
  • Chieti,
  • Bergamo,
  • Verona,
  • Reggio Calabria,
  • Belluno,
  • Modena,
  • Reggio Emilia,
  • Rimini.

Comuni che aderiscono allo stralcio

In base all’assenza di delibera e alle anticipazioni, dovrebbe essere questa la lista aggiornata sulle principali amministrazioni comunicali che aderiranno allo stralcio:

  • Aosta,
  • Acerra,
  • Arezzo,
  • Fondi,
  • Lecce,
  • Lucca,
  • Messina,
  • Napoli
  • Nocera Superiore e Inferiore,
  • Pistoia,
  • Sarno,
  • Sondrio,
  • Torino (per i debiti fino al 2006).

Attenzione: i Comuni che non deliberano in senso contrario entro il 31 gennaio, applicano in automatico lo stralcio, che scatta d’ufficio il 31 marzo (senza bisogno di domanda). Al momento non è facile districarsi fra le delibere: la legge prevede che le amministrazioni debbano darne notizia sul portale istituzionale ma solo pochi Comuni hanno messo la decisione in evidenza in home page.