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Imprenditori in sovraindebitamento: come ottenere il rientro

di Teresa Barone

Crescono le richieste di aiuto per l’eccesso di debito da parte di imprese e consumatori: i dati OCC e gli strumenti per l'esdebitazione.

Il 2021 ha visto un aumento rispetto all’anno precedente delle istanze per l’avvio della procedura di gestione della crisi depositate da imprese, ex imprenditori e cittadini, tutti eccessivamente indebitati. Per fare un esempio, le richieste relative alla Camera Arbitrale di Milano, provenienti soprattutto da Milano, Monza, Pavia, Busto Arsizio e Como, sono cresciute del 64%.

Sovraindebitamento in Italia

Sono dati che arrivano dal Servizio OCC (l’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio), che sottolineano come su 192 domande, 21 siano richieste di esdebitazione di debitori totalmente incapienti. Ricordiamo infatti che da fine 2020 la legge sull’esdebitazione è stata estesa anche al debitore incapiente.

Chi sono i sovraindebitati

I dati evidenziano una condizione di perdurante difficoltà economica di famiglie e imprese. Iniziata già prima del Covid, la situazione di difficoltà persiste. Continuando a prendere ad esempio il caso della Lombardia, nello specifico sono soprattutto i casi di difficoltà evidente e di totale incapienza, vale a dire di chi non ha alcuna utilità da offrire ai creditori: tra i debitori totalmente incapienti, tra l’altro, oltre il 60% è composto da consumatori mentre il resto sono ex imprenditori.

La procedura di esdebitazione

I soggetti che possono fruire dei benefici della legge sul sovraindebitamento sono il consumatore, l’imprenditore agricolo, la startup innovativa, l’ex imprenditore, lo studio professionale e tutte le imprese non fallibili. Per quanto riguarda la tempistica, occorrono 300 giorni in media dalla domanda di gestione fino alla conclusione della pratica.

  •  È il debitore a presentare una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio.
  • Il gestore della crisi nominato dall’OCC (C (Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la
    liquidazione del patrimonio, facente riferimento alla Camera arbitrale), invece, è chiamato ad analizzare la situazione debitoria e la attesta in una relazione.
  • Il Tribunale, infine, può omologare la proposta oppure rigettare l’istanza presentata.

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Gli strumenti più utilizzati

Le procedure maggiormente utilizzate nel 2021, continuando a fare riferimento al caso della Lombardia, sono state, nell’ordine, le seguenti:

  1. Liquidazione del patrimonio (quando il giudice nomina un liquidatore per destinare ai creditori le disponibilità e i beni del debitore, al netto di quelli essenziali per vivere);
  2. Piano del consumatore (la proposta del debitore non professionista non ha bisogno dell’assenso dei creditori per
    essere omologata dal giudice);
  3. Accordo di ristrutturazione (per piccoli imprenditori o ex imprenditori, la cui proposta di accordo deve essere accettata dalla maggioranza dei creditori);
  4. Esdebitazione del debitore incapiente (riservata alle persone senza nulla da offrire ai creditori, la cui procedura
    resta aperta per 4 anni durante i quali la sfera economica del soggetto esdebitato viene monitorata, con obbligo di pagamento del debito se sopravvengono utilità rilevanti che consentano di soddisfare almeno i creditori almeno per il 10% degli insoluti).