Fattura elettronica B2B fino al 2024 anche per i Forfettari

di Barbara Weisz

Pubblicato 16 Novembre 2021
Aggiornato 26 Aprile 2022 10:55

Obbligo di fattura elettronica B2B fino al 2024, con estensione ai contribuenti forfettari: l'iter della norma, gli obiettivi e le novità in arrivo.

Fattura elettronica obbligatoria tra privati fino al 2024: il Governo lo ha chiesto lo scorso marzo alla Commissione UE ed ora c’è il primo sì di Bruxelles, a cui seguirà nelle prossime settimane il parere del Consiglio Europeo. Non solo, oltre alla proroga dell’obbligo di e-fattura B2B, in deroga alla normative comunitarie, è stata chieste l’estensione ai contribuenti forfettari.

L’obbligo era stato concesso fino al 31 dicembre 2021 dalla Commissione UE, che lo scorso 5 novembre ha approvato la richiesta di rinnovo per un ulteriore triennio. Manca solo l’ultimo passaggio per rendere effettiva questa importante normativa fiscale. Quando l’iter europeo sarà concluso, l’Italia potrà continuare ad applicare l’obbligo di fatturazione elettronica ed estenderlo alle Partite IVA in regime forfettario, che fino a questo momento sono stati esclusi dal vincolo.

Fattura elettronica per Forfettari

Oltre il 10% dei contribuenti forfettari emette già fatture elettroniche. L’Agenzia delle Entrate, in ogni caso, mette a disposizione una serie di strumenti per la predisposizione, l’invio e la conservazione delle e-fatture.

  • L’estensione della fattura elettronica alle Partite IVA che applicano il regime forfettario ha l’obiettivo di potenziare la lotta alle frodi e all’evasione fiscale, fornendo il quadro completo delle operazioni di tutti i contribuenti passivi d’imposta.
  • Le autorità, inoltre, saranno in grado di monitorare che il volume d’affari dei Forfetari resti inferiore alla soglia di permanenza nel regime fiscale di vantaggio. Per contro, non dovrebbero esserci oneri amministrativi ulteriori.

Vantaggi e-fattura B2B

La fattura elettronica è riuscita a contrastare l’evasione (effetto deterrente sui comportamenti dei contribuenti), semplificare il rispetto dell’obbligo tributario e rendere più efficiente la riscossione riducendo i costi amministrativi migliorando l’analisi dei rischi. Per le PMI, il Governo ritiene che ci siano vantaggi in termini di costi di stampa e archiviazione fatture, riduzione del rischio di errori e accesso a servizi fiscali online per analizzare le prestazioni dell’impresa.

Alcune stime sui risultati della sperimentazione attuata in Italia nell’ultimo triennio, in particolare dal punto di vista del contrasto alle frodi fiscali:

  • 2 miliardi riconducibili al miglioramento del rispetto dell’obbligo IVA,
  • 580 milioni di entrate supplementari nella riscossione di imposte dirette
  • 945 milioni di recupero falsi crediti IVA,
  • 1,3 miliardi di massimali falsi individuati nelle esportazioni abituali

Sul fronte delle semplificazioni, la fatturazione elettronica obbligatoria ha abilitato la predisposizione dei registri, del prospetto di liquidazione e dei moduli di pagamento precompilati, comprese le imposte da compensare o chiedere in rimborso. Ha consentito inoltre di sopprimere diversi obblighi, quali la comunicazione dei dati di fatturazione sulle operazioni nazionali, la compilazione delle dichiarazioni Intrastat sugli acquisti, i dettagli dei contratti sottoscritti da società di leasing, noleggio e affitto, i dati le operazioni relative alle cessioni di beni dalla Repubblica di San Marino all’Italia.

Nel frattempo ci sono in vista due novità nei prossimi mesi in materia di fattura elettronica:

  • fino al 31 dicembre 2021 è possibile aderire al servizio di consultazione dell’Agenzia delle Entrate;
  • nel 2022 sarà abolito l’esterometro per le operazioni con l’estero, successivamente potranno essere trasmesse solo fatture elettroniche con il sistema di interscambio.