Flat Tax, riforma IRPEF penalizza i meno abbienti: stime Cgil

di Anna Fabi

19 Giugno 2019 13:22

Simulazione Cgil su riforma IRPEF e Flat Tax, gli effetti sulle varie fasce di reddito: tasse dimezzate per i più ricchi, aumentate per i più poveri.

La Cgil fa i calcoli in tasca al Fisco e al Governo con riferimento alle ipotesi di nuove formule di Flat Tax, evidenziando le criticità di questa riforma fiscale, con esplicito riferimento all’equità sociale e alle coperture finanziarie della misura.

Secondo il sindacato, la revisione del sistema fiscale non andrà a ridurre la pressione fiscale degli Italiani, o meglio non lo farà per quei contribuenti che realmente ne hanno bisogno: le tasse saranno quasi dimezzate per i più ricchi, per i più poveri invece aumenteranno.

=> Scaglioni IRPEF e aliquote

Flat Tax

Una delle ipotesi della riforma allo studio, secondo la Cgil, punta ad eliminare l’attuale sistema che prevede scaglioni IRPEF (con prelievo pari al 23% del reddito, 27%, 38%, 41% e 43%) per rimanere con tre fasce di reddito, ed aliquote che partono dal 15% (per redditi fino a 50-60 mila euro) per arrivare al massimo al 40% la massima (per i redditi oltre i 100.000 euro). Ancora non è chiara la percentuale applicata ai redditi che si collocano tra i 60mila e 100mila euro. Secondo le anticipazioni l’aliquota dovrebbe aggirarsi sul 25-30%.

Per la Cgil:

La riforma, nonostante gli annunci, non sarà una semplificazione ma l’introduzione di una ulteriore sistema impositivo concorrente e parallelo.

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Flat Tax: chi ci guadagna

Ad ottenere i risparmi maggiori dall’applicazione della Flat Tax, così come nelle ipotesi formulata, saranno soprattutto per i redditi più elevati, mentre chi si trova sotto i 18mila euro di reddito potrebbe trovare più conveniente rimanere con il vecchio sistema. Secondo i calcoli della Cgil, infatti:

  • un lavoratore con 18.000 euro di reddito oggi paga circa 1.870 euro di IRPEF, mentre con la nuova aliquota andrebbe a pagare 2.100 euro con un aggravio di ben 300 euro;
  • un lavoratore con reddito pari a 50.000 euro paga oggi circa 15.000 euro di IRPEF, con la Flat Tax ne pagherebbe 6.900, circa la metà, con un risparmio di 8.100 euro;
  • quasi dimezzate le tasse anche per un lavoratore con reddito pari a 110.000 euro che dagli attuali 40.470 euro di IRPEF, con la Flat Tax, ne pagherebbe 21.500 euro, quindi risparmierebbe 18.970 euro.

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Flat Tax: le coperture

Critico il sindacato anche sul fronte delle coperture, per finanziare parte della Flat Tax:

Di fatto sarà una mera partita di giro; il legislatore toglierà un euro di sconto fiscale a qualcuno, per abbassare di un euro le tasse a qualcun altro.

In più:

Per il primo anno sembra che circa 15 miliardi saranno coperti da una nuova rottamazione e da una riapertura -più ampia- del “saldo e stralcio”. Un nuovo condono, quindi, a coprire una tantum un provvedimento che, per sua natura, dovrebbe essere strutturale.


La possibilità di scegliere se rimanere con il vecchio sistema è stata annunciata dal Governo, ma se fosse attuata aumenterebbe di fatto il costo della riforma:

Si certificherebbe che si starebbero mobilitando risorse rilevanti (in questo fragile quadro di finanza pubblica) ad esclusivo vantaggio dei più abbienti, salvo una quota, minore e comunque regressiva, a beneficio dei redditi medi (26.000/50.000).

Per coprire la misura:

Per gli anni a venire il Governo attende che gli effetti della riforma fiscale producano maggior crescita e maggiori entrate. Nessuna riforma regressiva, tuttavia, può produrre una tale spinta alla domanda.