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Smart working: ecco quanto si risparmia sui costi vivi

di Alessandra Gualtieri

2 Ottobre 2020 13:48

Ecco i dati e le stime di risparmio economico, soprattutto per le imprese, grazie allo smart working: focus su affitti, utenze, buoni pasto e indennità.

Con o smart working, la riduzione dei costi vivi sugli spazi fisici (affitto, utenze e manutenzioni) si aggira intorno al 30% circa per le aziende con un risparmio fino a 10mila euro l’anno si lavora esclusivamente in modalità agile (stime Telework Research Network). Inoltre, per ogni settimana si può quantificare un ulteriore risparmio di 500 euro a singolo dipendente tra buoni pasto ed indennità varie (elaborazioni della società Variazioni).

Per il lavoratore, invece, il risparmio economico è legato ai costi di trasporto e di tempo per gli spostamenti, compensato però dalla rinuncia ai buoni pasto ed al costo delle utenze e dei device (pc, smartphone, ecc.) qualora non coperti dall’azienda. Non a caso, nei mesi di lockdown si è registrato un significativo incremento dei consumi di energia elettrica per le utenze domestiche.

=> Buoni pasto in Smart Working: cosa dice la legge

A conti fatti – dando per assodato (come ampiamente dimostrato dagli studi e con la pandemia come banco di prova) che con lo smart working aumenta la produttività e la soddisfazione dei lavoratori (anche e soprattutto per un work-life balance meglio funzionante) lo smart working resta una carta vincente per le aziende che dal 2021 devono puntare alle migliori soluzioni di contenimento dei rischi legati ad’incertezza congiunturale destinata a perdurare per molti mesi ancora.

Ovviamente, al netto delle dovute considerazioni sulla necessità di mantenere vivo il coinvolgimento umano delle proprie risorse per evitare effetti rebound.

Da gennaio 2021, a meno di cambiamenti di legge, non sarà comunque più possibile ricorrere all’iter semplificato per l’attuazione di piani di smart working, dovendo invece applicare la procedura ordinaria che richiede la stipula di accordi individuali.

Aziende avvertite, dunque: visto l’andamento della curva dei contagi Covid in rialzo ed i buoni risultati ottenuti con la forzata sperimentazione durante i mesi del lockdown, arrivare pronti alla scadenza di fine anno può rivelarsi una scelta lungimirante, non solo in ottica di resilienza ma anche di controllo di gestione.