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Web 2.0: l’intelligenza collettiva, un nuovo approccio al Project Management

di Simona Caracciolo

Pubblicato 3 Marzo 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

Come tutti sappiamo, il project manager nelle organizzazioni tradizionali ha l’onere di elaborare piani e informazione per il team di lavoro.

L’informazione è contenuta in file sparsi, non importa se di tratti di semplici documenti word o output di un programma specifico di project management.

Il manager lotta per dare vita ad un piano di progetto, laddove tutta l’informazione sul progetto è concentrata su una sola persona: se stesso. Egli innanzitutto deve tirar fuori fatti dai vari stakeholders interni di progetto attraverso incontri ed e-mail, poi mettere questi dati in un file, quindi aggiornare l’informazione e comunicare il tutto al top management e ai clienti.

Questa prassi di ottenere informazioni dai vari membri del team e non solo finisce col portare via tempo e fatica. L’effetto “collo di bottiglia” non fa altro che creare ulteriori, ma non necessari, doveri per i Project Manager.

La nuova generazione di strumenti web-based – di alcuni dei quali abbiamo già  parlato – scatena invece la potenza dell’intelligenza collettiva e cambia il modello di gestione del progetto.

Essa consente a tutti di collaborare su un piano di progetto. Il processo di lavoro è coordinato non solo dal singolo manager, ma anche da altri dipendenti: in questo modo, l’intelligenza collettiva finisce con l’influenzare non solo la gestione di progetti, ma l’intera organizzazione.

Le imprese innovative sono sempre più decise a utilizzare l’intelligenza collettiva in due direzioni: all’interno della organizzazione per migliorare la produttività  del lavoro di progetto e al di fuori dell’organizzazione, cioè dall’organizzazione ai suoi clienti.

Un esempio dell’influenza interna dell’intelligenza collettiva potrebbe essere quello di un’organizzazione con più progetti sviluppati contemporaneamente. Alcune persone sono coinvolte contemporaneamente su diversi progetti.

La nuova generazione di software dà  l’opportunità  a tutti i membri dell’organizzazione di creare un ambiente di lavoro più efficiente. Questo ambiente è flessibile, facilmente personalizzabile e intuitivamente utilizzabile dai membri del team. Il software consente ai partecipanti al progetto di contribuire al lavoro collettivo e avere dettagli su tutti i processi di progetto nell’impresa.

Al tempo stesso, esso permette il coordinamento da parte del manager, che può seguire tutti i processi facilmente. Il risultato è accrescere la produttività  attraverso il trasferimento di alcuni oneri del project manager sul software.

Gli strumenti di project management 2.0 sono in grado di rendere la comunicazione tra colleghi di lavoro più facile e veloce, il che significa ancora più efficacia e meno burocrazia per l’azienda.

L’effetto esterno è che le imprese ottengono più vantaggio nella loro comunicazione con i clienti. Il modo in cui un’impresa opera diventa più trasparente per i clienti, che possono seguire facilmente i progressi di un progetto e inviare i loro commenti. Gli strumenti di project management 2.0 stanno contribuendo a creare nuove interazioni con i clienti, migliorando in tal modo la loro soddisfazione.

Questa intelligenza collettiva si scatena nei vostri luoghi di lavoro? Se sì, come? E quali sono i vantaggi ottenuti dalla vostra impresa? Mi piacerebbe commentiaste questo post, raccontandomi le vostre esperienze.