Tratto dallo speciale:

Mutui variabili, ABI: ok alla riduzione della rata su richiesta

di Alessandra Gualtieri

20 Luglio 2023 08:08

Mutui a tasso variabile: l'ABI sollecita le banche affinché applichino misure per ridurre la rata alle famiglie: ecco quali sono e come funzionano.

L’ABI scrive alle banche associate invitandole, con la massima urgenza, ad adottare misure volte a ridurre il peso della rata mensile dei mutui a tasso variabile.

La proposta è quella di adottare tre specifici strumenti, per i quali sono suggeriti anche ulteriori declinazioni, affinché si possa in questo modo agire a supporto delle famiglie, in alternativa alla moratoria mutui adottata negli anni scorsi in contesti di recessione.

A chi spetta la riduzione della rata del mutuo

Le misure saranno applicate su richiesta dei titolari di un mutuo variabile senza cap, secondo le possibilità delle singole banche e compatibilmente con i limiti della regolamentazione europea e dei requisiti anagrafici.

Le banche e gli intermediari finanziari che intendono aderire all’iniziativa potranno anche offrire condizioni migliorative o misure alternative e ulteriori rispetto a quelle individuate nella propria iniziativa. L’ABI, infatti, propone nello specifico tre misure.

Durata mutuo: più anni per ridurre la rata

Il primo strumento suggerito è quello dell’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa.

In questo modo, a fronte di un tasso applicato che non subisce variazioni rispetto agli accordi contrattuali, si ottiene un importo della rata mensile inferiore e si estendono gli anni della durata del piano di ammortamento.

Rinegoziazione mutuo per una platea ampia

Il secondo strumento che si può adottare è quello della rinegoziazione del tasso applicato. Nello specifico, si suggerisce alle banche un ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197.

L’ABI suggerisce di applicarla ai nuclei a basso reddito  ISEE o anche per mutui di importo più elevato rispetto a quanto viene previsto dalla legge.

Per il 2023, la Manovra ha individuato come platea di beneficiari i titolari di mutui con debito residuo inferiore a 200mila euro, ISEE non superiore a 35.000 euro e nessun ritardo nei precedenti pagamenti.

Fondo Gasparrini prima casa

Infine, l’ABI suggerisce di avviare delle campagne di informazione presso la propria clientela sulla possibilità di accesso alle agevolazioni del Fondo di solidarietà per i mutui ipotecari finalizzati all’acquisto della prima casa (Fondo Gasparrini).

I beneficiari, infatti, a determinate condizioni godono della sospensione delle rate del mutuo.