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Nuova Manovra finanziaria in Italia: Monti vs Ocse

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 23 Maggio 2012
Aggiornato 9 Dicembre 2021 09:36

Nessuna manovra correttiva in Italia per perfezionare l'obiettivo di bilancio dei conti pubblici: la risposta del premier Monti ai dati Ocse che ipotizzano la necessità di misure di bilancio supplementari.

Nessuna manovra finanziaria aggiuntiva in Italia: il presidente del Consiglio Mario Monti continua a ribadirlo con forza. Per raggiungere gli obiettivi che l’Italia si è posta di fronte all’Europa sul fronte del bilancio dei conti pubblici sono sufficienti il Decreto Salva Italia di fine 2011° le riforme attuate e allo studio.

«Non vedo all’orizzonte né ho intenzione di procedere a una nuova manovra per perfezionare un obiettivo di finanza pubblica per il quale l’Europa ci sta elogiando e, come ho potuto constatare questo fine settimana, non solo l’Europa».

È stata questa la risposta di Monti all’OCSE che presentando il nuovo Economic Outlook ha lanciato l’allarme recessione, ipotizzando per l’Italia la necessità di attuare un nuovo intervento correttivo, pur sottolineando come le stime prudenti del governo Monti sulle risorse che potrebbero derivare dalla lotta all’evasione fiscale dovrebbero compensare tale rischio.

In generale, rivela il capo economista OCSE, Pier Carlo Padoan, nell’area euro la fiducia rimane debole o addirittura in flessione e i mercati finanziari fragili.

Per l’Italia la principale preoccupazione risiede nel rischio contagio della debolezza dell’area euro, soprattutto perché questa potrebbe tradursi in tassi di interesse più alti sul debito pubblico, il che comporterebbe ripercussioni anche sulle banche italiane.

Secondo le stime Ocse il PIL dell’Eurozona nel 2012 subirà una flessione del -0,1%: stabile nel primo trimestre; -0,3% nel secondo; +0,3% nel terzo; +0,7% nel quarto. Nel 2013 si dovrebbe tornare a crescere del +0,9%: +0,9% nel primo trimestre; +1,2% nel secondo; +1,5% nel terzo; +1,7% nel quarto.

In Italia il PIL nel 2012 calerà del -0,7% e nel 2013 del -0,4%, quando grazie alle esportazioni l’attività italiana si riprenderà. Infine il deficit italiano potrebbe essere azzerato completamente entro il 2014 grazie alla riduzione della spesa e all’aumento delle tasse, anche se la recessione potrebbe richiedere «l’adozione di alcune misure di bilancio supplementari». Ipotesi però smentita da Monti.