Ballottaggi 2016, i programmi per le PMI

di Barbara Weisz

Pubblicato 10 Giugno 2016
Aggiornato 27 Marzo 2018 11:04

Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna: innovazione, imprese e lavoro, i programmi di tutti i candidati in vista dei ballottaggi del 19 giugno.

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Quasi tutti i candidati delle grandi città che corrono ai ballottaggi di domenica 19 giugno puntano su digitalizzazione e smart city per rilanciare l’economia cittadina e propongono misure di sostegno alla piccola impresa, mentre solo in alcuni caso agevolazioni fiscali o normative. E non mancano proposte su turismo, innovazione, monete complementari, smart working, green economy, sostegno al reddito.  Vediamo nel dettaglio cosa prevedono i programmi per l’impresa e il lavoro dei candidati sindaci a Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna.

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Roma

Virginia Raggi, candidata M5S, dedica alle PMI una parte rilevate di politiche per lo sviluppo e un pacchetto di iniziative per il turismo. L’amministrazione si propone di promuovere la crescita delle attività produttive,  artigianali e commerciali con il seguente programma: regolamentazione uniforme delle attività produttive, supporto nascita nuove imprese, semplificazioni burocratiche, digitalizzazione processi (sportelli telematici per imprese), lotta all’abusivismo, partecipazione fra cittadini come i gruppi d’acquisto solidale, sperimentazione di monete complementari per aumentare il potere d’acquisto del consumatore. Fra gli interventi per il turismo, collaborazioni pubblico-privato, nuova occupazione, maggiore offerta di beni e servizi, sportelli per le imprese locali, nuove forme e modelli d’impresa per i giovani, spazi in cui condividere idee, professionalità, progetti.

Roberto Giachetti, candidato del PD e centrosinistra, propone dialogo fra tradizione e innovazione per far crescere l’impresa e l’occupazione e promette l’avvio di un cantiere “Roma amica delle imprese” nei primi 100 giorni di mandato, un piano strategico per lo sviluppo delle attività economiche entro fine 2016, un programma “Invest in Roma” dedicato all’attrazione di investimenti internazionali, un portale per la promozione delle opportunità, che metta in rete mercato immobili d’impresa e aree produttive, spazi di coworking, incubatori d’impresa, bandi pubblici e privati, attività innovzione centri di ricerca, opportunità di lavoro e investimento. Promozione coworking dell’artigianato, consorzio industriale per riconvertire siti dismessi, digitalizzazione SUAP (sportelli unici attività produttive), con sistemi che integrino anche riscossione unificata per tributi e tariffe comunali. Un piano per le PMI che prevede rispetto tempi di pagamento della pa, accesso al credito e formazione per il passaggio generazionale di piccole imprese, misure speciale per imprenditoria giovanile, femminile, impresa di immigrati. Supporto digitalizzazione PMI, sviluppo start-up (anche con agevolazioni fiscali). Infine, anche Giachetti ha un capitolo a parte dedicato al Turismo, settore in cui Roma può diventare la Silicon Valley internazionale.

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Milano

Beppe Sala, candidato del centrosinistra, punta sulla continuità con EXPO in termini di ritrovata vocazione internazionale dell’impresa a Milano, con riferimento particolare a manifattura di ieri e di oggi, finanza, moda, design, audiovisivo, start-up innovative, manifattura digital, imprenditoria sociale e culturale. Annuncia un piano organico per l’innovazione e la creazione di posti di lavoro, con investimenti in nuovi cluster strategici (manifattura digitale e green economy), sinergie con università e centri di ricerca. Particolare attenzione alla green economy, con investimenti su riassetto idrogeologico, riqualificazione energetica, produzione energie rinnovabili.

Stefano Parisi, il candidato del centrodestra, insiste sull’innovazione, Milano smart city con servizi digitali per famiglie e imprese. Per queste ultime, in agenda dimezzamento del peso della burocrazia, meno tasse, creare un ecosistema faorevole all’imprendtoria, rendere Milano una delle dieci città del mondo più attrattive per gli investimenti produttivi. Fra le azioni individuate per raggiungere questi obiettivi: conversione aree industriali al servizio di iniziative di Manifattura 4.0, concessione immobili dismessi alle start up innovative, creazione di un “business improvement Discrict” sul modello di Londra, valorizzazione commercio ambulante e semi ambulante, semplificazioni su orari di apertura negozi. C’è un pacchetto occupazione che punta su giovani e donne, con progetti di smart working, welfare aziendale, integrazione università-territorio. Iniziative partivolari su turismo (rafforzamento del brand Milano), cultura, energia.

Torino

Piero Fassino, sindaco uscente, punta su innovazione, fabbrica intelligente, terziario, commercio di prossimità e creazione di nuovo lavoro. Azioni per i giovani, per l’economia circolare (o del riuso), stimoli a turismo, attività professionali e terziarie, investimenti in ricerca e alta formazione. Politiche per le eccellenze cittadine: capitale internazionale dell’auto, settore aerospaziale, macchine utensili, agroalimentare, PMI e imprese artigiane. Valorizzazione delle attività commerciali di quartiere, semplificazioni e infrastrutture  per il commercio ambulante, nuovi sportelli unici per imprese, sportello unico digitale per innovazione e imprese giovani, sviluppo dei fablab per la stampa 3D.

Chiara Appendino, sfidante del M5S, punta su valorizzazione di artigianato e piccolo commercio, con valorizzazione mercati e vocazione territoriali, iniziative sul ricambio generazionale, valorizzazione prodotti chilometro zero, nuove regole apertura pubblici esercizi, digitalizzazione PMI (accordi con università e incubatori), formazione per imprenditori e artigiani, sportelli per le imprese digitali e con focus sulle PMI, possibili riduzioni COSAP (imposta suolo pubblico).

Napoli

Luigi De Magistris, sindaco uscente, prosegue nel suo piano di sviluppo sostenibile su cui annuncia passi avanti in materia di estensione centri commerciali naturali a nuove aree della città, nuove zone franche urbane a fiscalità di vantaggio, creazione distretti fra imprese, università e ricerca, sburocratizzazione, progetti per la smart city (sull’esempio delle app per i servizi cittadini con il sostegno delle imprese d’eccellenza). Focus particolare sul turismo.

Gianni Lettieri, sfidante del centrodestra, propone un pacchetto di misure destinate in particolare alle piccole imprese: una banca per il microcredito a vocazione territoriale per finanziare artigiani, commercianti e star up giovanile con prestiti fino a 60mila euro, la riqualificazione di siti abbandonati per creare tre poli produttivi di microimprese e artigiani, un piano per il lavoro che sfrutti gli investimenti europei e valorizzi il territorio per creare 48mila nuovi posti in tre anni, anche qui c’è un programma particolare per cultura e turismo. C’è anche un proposta di reddito di sostegno sociale per gli over 50 disoccupati, 600 euro netti al mese per 18 mesi, prorogabili di altri 18.

Bologna

Virginio Merola, sindaco uscente, punta su crescita dell’occupazione, soprattutto giovanile, e innovazione: programma da 40 milioni di euro per l’occupazione, con i fondi PON (piano operativo nazionale), da attuare anche attraverso città digitale e edifici pubblici intelligenti, piano per l’innovazione che punti su manifattura, alimentare, rapporto università-impresa-scuola, formazione, un’agenzia per attirare investimenti, piano per le start up, creazione di poli manifatturieri (manufactoring zone), sostegno al commercio di vicinato, un’agenzia per lo sviluppo di un’economia di prossimità, iniziative per il turismo.

Lucia Borgonzoni, sfidante della Lega Nord, invece propone di intervenire sul fronte fiscale: meno tasse per le imprese, meno burocrazia, no alla direttiva Bolkenstein sulle nuove licenze per il commercio ambulante, cancellazione degli studi di settore, promozione vendita di prodotti locali e Made in Italy, sostegno al piccolo commercio, programma per il turismo.