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Dazi commerciali tra USA e UE: ecco i nuovi prodotti soggetti a tariffe doganali

di Barbara Weisz

9 Aprile 2025 18:58

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I Paesi UE approvano i contro-dazi USA al 25% dal 15 aprile, Bruxelles non chiude la porta ai negoziati, si inasprisce la guerra commerciale USA-Cina.

L’Unione Europea approva una prima ondata di tariffe sulle importazioni statunitensi, in un clima internazionale sempre più complesso e con il presidente Donald Trump che sospende i dazi reciproci per 90 giorni. Al momento, non è chiaro verso quali paesi. Dovrebbero comunque restare in vigore tutti i dazi a 10%.

Nel pomeriggio di mercoledì 9 aprile i 27 Paesi Ue hanno intanto approvato contro-dazi fino al 25% su una lista di prodotti che è stata via via limata per evitare una eccessiva escalation verso una guerra commerciale sempre più penalizzante per tutti. Ma che di fatto comprende una nutrita gamma di merci, per un controvalore stimato di circa 21 miliardi.

Bisogna capire ora come si evolverà la situazione dopo le nuove decisioni della Casa Bianca. Ma vediamo intanto quali sono i prodotti USA nella lista dei contro-dazi UE.

I contro-dazi UE sulle importazioni USA

I contro-dazi UE sulle merci USA dal 10 al 25% sono calendarizzati in diverse tranche in base alla tipologia di beni: si comincia con un primo gruppo di prodotti il 15 aprile (per un controvalore di 3,9 mld di euro stimati); si prosegue con un secondo gruppo il 15 maggio (per 13,5 mld); si termina con la terza tranche dal 1° dicembre (per 3,5 mld). I prodotti sono elencati in quattro allegati al provvedimento (Annex I, II, III e IV).

  1. Nella prima tranche si applicheranno dazi alle importazioni USA dal 10% al 25% a secondo dei prodotti. In questa prima lista ci sono: ceramiche, cosmetici e prodotti da bagno, frutta e succhi di frutta, imbarcazioni da diporto, legumi e cereali, materassi, mobili e articoli vari per la casa, moto, oli essenziali, prodotti di carta (fazzoletti, carta igienica, tovaglioli), prodotti in vetro, riso, tabacco, sigarette e sigari, dispositivi per inalazione senza combustione, tessuti, capi di abbigliamento, jeans e calzature, videogiochi. Tra le merci escluse ci sono alcuni prodotti del settore Food & Beverage, come superalcolici e latticini, per evitare tensioni su importazioni tipiche.
  2. Nella seconda tranche sono previsti contro-dazi al 25% su beni come componenti in ferro o acciaio, attrezzi da cucina o ufficio, animali da allevamento, carne, uova e derivati, verdure e frutta, caffè, tè e spezie, cereali e farine, oli e grassi vegetali e animali, margarine, conserve di carne, prodotti a base di pesce, zuccheri, dolci, biscotti e pasta.  Ancora: prodotti per l’igiene e la cura della persona, materie plastiche, pelletteria, legno, carta, abbigliamento, calzature, tessili per la casa, utensili, elettrodomestici, lampade, opere d’arte.
  3. Si chiude con la terza tranche che comprese prodotti come semi di soia e mandorle.

Le contromisure potranno essere sospese in qualsiasi momento qualora gli Stati Uniti accettassero un accordo negoziale equo ed equilibrato. L’Europa non chiude quindi le porte al negoziato, anzi tende a privilegiare la via del dialogo rispetto alla guerra commerciale. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha proposto nei giorni scorsi l’azzeramento reciproco dei dazi USA sull’industria, ma non è chiaro se questa proposta sia effettivamente sul tavolo o meno.

I dazi USA sulle merci europee

Al momento, la situazione delle tariffe doganali  sulle merci europee è la seguente:

  • dazi al 20%: sono entrati in vigore il 9 aprile,  non è chiaro se l’Europa è fra le aree geografiche verso cui scatta la sospensione di 90 giorni.
  • dazi al 25% su acciaio e alluminio in vigore dal 12 marzo e su auto e componentistica dal 3 aprile.

Il vertice italiano fra Governo e imprese

Sul fronte interno, il Governo ha incontrato le rappresentanze imprenditoriali martedì 8 aprile, annunciando l’intenzione di destinare 25 miliardi di aiuti al mondo produttivo, recuperando risorse dal PNRR e dai Fondi di Coesione. La premier Giorgia Meloni prepara anche un viaggio negli Stati Uniti il 17 aprile che affronterà con il presidente Trump il tema dei dazi.

Le imprese, per il momento, possono solo esprimere preoccupazioni e proporre contromisure che riducano gli impatti stimati della guerra commerciale.

Le tensioni internazionali e sui mercati finanziari

Verso la Cina l’escalation è già in atto: inizialmente i dazi contro Pechino erano al 34% ma l’amministrazione Trump martedì 8 aprile ne ha deciso l’incremento al 104%, in risposta ai contro-dazi del 34% con cui la Cina ha risposto alle barriere doganali USA. A stretto giro, la risposta di Pechino: oggi, mercoledì 9 aprile, Pechino ha annunciato a sua volta l’aumento dei dazi sui prodotti USA, portandoli all’84%. Trump ha a sua volta risposto alzando ulteriormente i dazi verso la Cina al 125%.

La situazione è estremamente fluida, sia per i continui colpi di scena che caratterizzano le decisioni dei Governi sia per l’impatto che la confusione da una parte e le decisioni esecutive dall’altra continuano ad avere sui mercati finanziari.