
Il bonus benzina per sostenere le famiglie a basso reddito potrebbe essere concesso tramite social card, limitato ai soli nuclei con più figli fino a 15mila euro e nella misura di 80 euro una tantum.
Sono queste le nuove anticipazioni sulla misura che dovrebbe andare a compensare lo stop al taglio delle accise sul carburante che scatta a fine settebpre, e dovrebbe essere contenuta in un Decreto Fiscale ad hoc, assieme ad altri interventi sostitutivi e mirati per sostenere le categorie più svantaggiate. Vediamo in dettaglio le ipotesi attualmente in fase di studio.
Bonus Benzina per redditi bassi: importi e requisiti
Il Bonus Benzina per redditi bassi (dalla iniziale ipotesi di 150 euro si è scesi adesso a 80 euro) potrebbe essere integrato nella già esistente “Carta Dedicata a Te“, al momento distribuita a circa 1,1 milioni di famiglie, attuando però una stretta selezione tra gli aventi diritto in base al reddito ISEE, circoscrivendo quindi la platea alle fasce economicamente più precarie
Il sussidio verrebbe erogato per una sola volta ed il suo utilizzo dovrebbe essere limitato al solo rifornimento di carburante.
È importante notare che questi importi e requisiti sono ancora in fase di discussione e potrebbero subire modifiche in futuro.
Social Card Carburanti: come funzionerebbe
L’ipotesi di Governo prevede il ricorso al sistema della social card per l’acquisto di carburante, che si aggiungerebbe (o integrerebbe) alla già esistente carta Dedicata a te.
La carta per acquisti alimentari lanciata lo scorso luglio potrebbe quindi l’esempio (o in veicolo)per compensare il caro benzina, che grava in modo particolare su lavoratori e studenti pendolari, i più colpiti dall’aumento.
Bonus Benzina nel Decreto Fiscale di ottobre
Il Bonus Benzina per redditi bassi andrebbe a sostituire il taglio delle accise che è stato bocciato più volte a causa del costo troppo elevato di circa 13 miliardi di euro: la Manovra 2024 in arrivo in autunno non sembra avere le capacità per coprire questa somma, dovendo destinare la gran parte delle risorse al taglio del cuneo fiscale.
Il veicolo normativo più adatto per l’approvazione di questa misura sarebbe dovuta essere la Legge di Bilancio 2024. Tuttavia, la Manovra viene approvata entro il 31 dicembre per entrare in vigore l’anno successivo: troppo tardi per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Da qui la scelta di orientarsi verso un Decreto Fiscale a ottobre.
Il governo dovrebbe motivare questa scelta repentina vista la situazione attuale del mercato del gas ancora incerta e la fine degli aiuti in bolletta il 30 settembre. A fine mese, infatti scadono i sostegni in materia.
Tutte le decisioni sugli aiuti in bolletta e contro il caro benzina saranno dunque concentrate nel prossimo decreto fiscale, atteso tra fine settembre o i primi di ottobre, dove potrebbe figurare anche il nuovo bonus benzina o il rinnovo di aiuti contro il caro energia.