Lavoro, tasse e salario minimo: programmi elettorali a confronto

di Barbara Weisz

7 Settembre 2022 15:00

Salario minimo, taglio del cuneo fiscale e altre proposte sul lavoro nei programmi dei principali schieramenti: verso il voto del 25 settembre.

C’è un punto comune a pressoché tutti i programmi elettorali delle coalizioni che si presentano alle elezioni del 25 settembre: il taglio del cuneo fiscale. Sull’abbassamento della tassazione sul lavoro, a favore sia dei lavoratori sia delle imprese, sono tutti d’accordo. Le divergenze eventualmente riguardano l’ampiezza della misura e la destinazione delle risorse.

Per il resto, invece, i programmi dei partiti sul lavoro differiscono di molto. Fra i grandi temi, spiccano salario minimo e settimana corta. Vediamo dunque in dettaglio cosa prevedono i programmi di tutte le principali coalizioni e partiti.

Tasse e lavoro: proposte del Centrodestra

Fra le proposte simbolo della campagna elettorale in tema di tasse e lavoro, un meccanismo di premialità fiscale per le aziende che effettuano più assunzioni. Non solo taglio del cuneo fiscale ma anche una super-deduzione sul costo del lavoro che sale con aumento del numero di occupati, in base al principio «più assumi, meno tasse paghi”.

Altri punti programmatici della colazione che riunisce Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati:

  • voucher lavoro nel turismo, agricoltura, lavoro domestico,
  • formazione professionale perpetua,
  • potenziare il welfare aziendale,
  • rafforzare la contrattazione di secondo livello,
  • eliminare il minimo contributivo Inps per artigiani e commercianti.

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Tasse e lavoro: proposte alleanza PD

Il programma “Insieme per un’Italia democratica e progressista” prevede una proposta sul salario minimo alternativa a quella del Movimento 5 Stelle: salario minimo per legge, ma con specifico riferimento alla contrattazione, in base alla cosiddetta proposta Orlando già valutata dal Governo Draghi. Quindi, la legge stabilirebbe l’obbligo di applicare a ogni settore il minimo contrattuale previsto dal settore di riferimento. In realtà, per i settori a più alta povertà lavorativa, si indicherebbe un minimo per legge, a 9 euro l’ora.

Altre misure:

  • contratto a tempo determinato con causale: proposta per ripristinare la causale nei contratti a tempo determinato,
    integrazione al reddito lavoratori poveri,
  • abolizione stage gratuiti,
  • equo compenso nei rapporti di lavoro in cui una delle due parti è un’azienda,
  • smart working.

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Tasse e lavoro: proposte Calenda-Renzi

La coalizione formata da Azione e Italia Viva a sua volta parte dal salario minimo, con una proposta molto simile a quella del PD: legge che si basi sui contratti e minimo di ultima istanza.

Altre proposte:

  • voucher lavoro,
  • supporti alle imprese che investono in formazione: sostegni economiche a fronte di corsi di formazione e creazione competenze per dipendenti attuali e futuri,
  • parificazione lavoratori autonomi e imprese nella partecipazione ai bandi,
  • equo compenso prestazioni professionali,
  • detassazione premi di produttività.

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Tasse e lavoro: proposte Movimento 5 Stelle

Le due proposte che contraddistinguono il programma sul lavoro sono salario minimo e settimana corta. Sul primo fronte, i Cinque Stelle mirano a una legge che fissi un minimo legale, pari a 9 euro l’ora, valido per qualsiasi tipologia di lavoro. Per quanto riguarda invece la settimana corta, l’idea è di sperimentare riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, soprattutto nei settori a più alta intensità tecnologica. Le imprese che aderiscono al programma ottengono esoneri, crediti di imposta e incentivi aziendali per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche e nuovi macchinari.

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Altre proposte:

  • stop stage gratuiti,
  • nuovo statuto dei lavoratori esteso agli autonomi,
  • equiparazione congedi di maternità e paternità,
  • rendere strutturale l’incentivo decontribuzione Sud,
  • istituzione della procura nazionale del lavoro.