Al “Festival del lavoro 2010” di Treia (Macerata), nel corso del convegno “La manovra economica. Gli impatti sull’occupazione” sono stati presentati i risultati di una indagine a campione svolta tra circa 2.700 consulenti del lavoro iscritti all’Ordine, secondo i quali saranno le Pmi il traino della ripresa economica in Italia, in virtù della loro capacità di adattarsi ai rapidi cambiamenti di scenario con flessibilità, adeguando l’offerta ai consumi e diversificando la produzione.
Certo, i tempi sono quelli che sono: non prima del secondo semestre 2010. E la spinta vera la daranno le microimprese.
«Le aziende che hanno ripreso ad assumere sono le piccole e le piccolissime, mentre la stragrande maggioranza delle aziende è ferma, non licenzia personale, ma neanche ne assume di nuovo», ha spiegato Vincenzo Silvestri, segretario generale del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.
«I dati Istat diffusi oggi parlano, per la prima volta dopo due anni, di una crescita di 22.000 nuovi posti di lavoro, lo 0,1% rispetto all’ultimo trimestre che è un dato da consolidare», ha aggiunto Giorgio Santini dells CISL.
Le priorità per Santini sono due: impegnarsi per far conoscere le opportunità oggi presenti sul mercato del lavoro e semplificare il rapporto di apprendistato, «coniugando la formazione interna aziendale con un abbassamento contributivo per renderlo agile e facilmente praticabile».
Quel che manca in Italia tra le risorse umane – su cui le rappresentanze di Pmi sono unanimemente intenzionate a puntare, come vero strumento di vantaggio competitivo per il Made in Italy – sembra essere la formazione sulle professionalità pratiche.
Ecco perchè, a fine dibattito, sono emerse anche altre due interessanti proposte, avanzate dalla presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone: l’implementazione del collocamento privato e l’utilizzo di tirocini e voucher.