La Provincia di Torino è sede del maggior numero di start-up ad alto valore tecnologico: secondo un’indagine di Infocamere, infatti, è il capoluogo piemontese a guidare la classifica delle Province italiane caratterizzate da un numero elevato di imprese innovative.
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Le start-up della Provincia torinese ammontano a 453, nate prevalentemente nell’ambito dei servizi, dell’industria, dell’artigianato, del commercio e, in misura minore, del turismo e dell’agricoltura. Secondo Infocamere le imprese sono per la maggior parte attive nella produzione di software e consulenza informatica, ma anche nella ricerca scientifica e nell’ambito della progettazione architettonica.
Per spiegare la disparità a livello regionale (la concentrazione di start-up è più marcata in alcune Province del Nord Italia, mentre al Sud la situazione è nettamente differente fatta eccezione per alcuni casi sporadici), è opportuno fare riferimento alle singole realtà locali: ecco cosa ha affermato Michele Costabile, docente di Marketing e Management alla Luiss di Roma.
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«Il fatto che Torino sia prima conferma l’esistenza di un eccellente sistema universitario (a cominciare dal Politecnico di Torino) che si è saputo coordinare con le istituzioni (Comune e Regione hanno fatto molto). È invece dovuta maggiormente all’attivismo di soggetti privati la forte presenza di start-up in Veneto: qui i grandi gruppi industriali hanno investito già prima della bolla in imprese innovative. Si vede il numero delle startup crescere soprattutto laddove c’è un buon ecosistema universitario: è il caso di Lecce, Cosenza, Palermo, Cagliari e Sassari. Nel Mezzogiorno, poi, un ruolo importante è stato giocato da HT Sud, uno dei primi “fondi dei fondi” istituiti in Italia, che ha permesso di finanziare oltre 40 start-up innovative nel periodo 2009-2013.»