Industria Ue: crisi ancora grave ma in ripresa

di Noemi Ricci

8 Settembre 2009 17:00

Primi segnali di ripresa nell'Ue secondo Business Europe, ma è ancora presto per esultare: la sitazione occupazionale è ancora critica e le condizioni di accesso ai finanziamenti minacciano la sopravvivenza delle imprese

Ottimiste le previsioni di Business Europe – associazione che rappresenta tutte le Confindustrie europee – relativamente alle previsioni di ripresa dell’economia in Europa: il Pil tornerà positivo nel 2010 (+0,7% nell’Ue dei 27 e +0,5% nella zona euro).

Secondo l’Autumn 2009 Economic Outlook report in Europa ci sono i primi segnali di una stabilizzazione dell’attività economica, ma la strada verso la ripresa si presenta “accidentata”.

La crisi lascerà il suo segno ancora per molto, con conseguenze a lungo termine in particolar modo su investimenti, finanze pubbliche e occupazione che ancora devono manifestarsi.

Infatti la recessione dovrebbe essere finita ma la situazione occupazionale rimane ancora critica, tra il 2009 e il 2010 si prevede che il totale dei posti di lavoro persi supererà quota 9 milioni nell’intera Ue, solo nel 2009 si arriverà a 6 milioni. La disoccupazione passerà tra il 2009 ed il 2010 dal 9,4% al 10,8% nell’Ue-27 e dal dal 9,8% all’11,3% in zona euro.

Preoccupanti soprattutto le situazioni della Spagna e della Francia, le quali con una perdita rispettivamente di 1,9 milioni e 1,5 milioni di posti rappresentano più di un terzo della disoccupazione europea.

Secondo Business Europe, perchè sia possibile una reale ripresa dell’economia, è importante stabilizzare i mercati finanziari e ristabilire il normale flusso del credito. A essere minacciata da questa situazione che rimane critica, nonostate i primi segnali di una possibile ripresa, è soprattutto la sopravvivenza delle imprese.

Le condizioni di prestito continuano ad essere ancora troppo restrittive non consentendo l’accesso delle imprese ai finanziamenti, nonostante l’intervento decisivo della Bce abbia fatto scendere drasticamente il costo del credito.