Contuinua in Russia, nonostante la tragedia del terremoto in Abruzzo, la missione imprenditoriale guidata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha coinvolto ICE, ABI e Confindustria.
La delegazione italiana è composta da più di 500 aziende, quasi mille imprenditori, 12 gruppi bancari e 39 tra associazioni industriali ed Enti.
Ad accompagnare le imprese – che partite il 5 aprile si tratterranno in Russia fino al 9 – i Presidenti di Confindustria, Emma Marcegaglia; dell’ICE, Umberto Vattani e dell’ABI Corrado Faissola.
Un’economia quella Russa che risulta essere per certi versi “complementare” con quella italiana: nel 2008, nonostante la crisi, l’interscambio con Mosca è aumentato del 10%, passando da 23,9 miliardi a 26,5 miliardi di euro totali.
Si sta così realizzando una vera e propria partnership strategica tra le 500 imprese italiane e la Russia, dove operano stabilmente. Un mercato fertile che offre spazi importanti soprattutto alle piccole e medie imprese, che potrano contribuire allo sviluppo dei distretti industriali nelle Zone economiche speciali istituite in Russia nel 2005.
La missione di questi giorni si pone l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche, dimostrando una voglia di reazione delle Pmi italiane a questi tempi di crisi.
In un’intervista la leader di Confindustria Marcegaglia ha dichiarato: « loro hanno materie prime, in primo luogo energetiche, di importanza strategica per la nostra economia. Noi abbiamo un’alta specializzazione manufatturiera in grado di soddisfare la domande interna russa, dai macchinari ai beni di consumo».
A testimoniare il grande interesse dell’Italia per la Russia, la grande partecipazione delle banche, il presidente Abi, Faissola, ha infatti preannunciato la presenza in Russia del 75% del sistema del credito italiano. Da parte sua il Governo russo ha promesso interventi per consolidare la banche russe pari a 100 miliardi di euro.
Sul piatto ci sono al momento oltre 3,7 miliardi di euro messi a disposizione dal sistema bancario italiano: di questi, il 62% è già stato investito per attivare linee di credito volte a finanziare iniziative di business locali mentre è ancora disponibile il 38% del plafond per nuove attività.