Microfinanza per microimprese

di Alessandra Gualtieri

26 Febbraio 2008 09:30

Presentata ufficialmente a Bologna "Ritmi", nuova Rete Italiana di Microfinanza a sostegno delle piccole realtà imprenditoriali

Si chiama Ritmi, la nuova Rete Italiana di Microfinanza volta a dare voce a tutti gli operatori italiani che si prefiggono di “Rendere bancabili i non bancabili” e presentata oggi a Bologna presso la Fondazione Cassa di Risparmio.

L’associazione senza fini di lucro opererà a beneficio di quelle piccole realtà imprenditoriali italiane che non possono offrire le garanzie necessarie per accedere ai finanziamenti provenienti dai circuiti più tradizionali. Il tutto, sarà reso possibile grazie al coinvolgimento di istituti di microcredito e microfinanza che operano a livello internazionale.

Nello specifico, infatti, la Rete Italiana di Microfinanza include nel suo circuito virtuoso istituzioni di microcredito, società di consulenza, centri di ricerca, promotori e investitori. Presto, inoltre, Ritmi diverrà partner della European Microfinance Network.

Le difficoltà di accesso al credito costituiscono, di fatto, una criticità emergente per le micro e piccole imprese italiane: secondo le rilevazioni della Banca Mondiale, nel nostro Paese, a rimanere esclusa dai servizi finanziari e dal credito è una fetta molto consistente della popolazione, ben il 25%.

Si tratta di una delle quote più alte di tutta la Ue, che getta un’ombra sul panorama italiano: considerato che il nostro tessuto produttivo è caratterizzato da una elevata presenza di micro imprese dinamiche e innovative, ma non sempre “bancabili”, l’iniziativa Ritmi si propone di fungere da àncora di salvataggio in un mercato ancora carente di specifiche regolamentazioni in merito.

In ultima analisi, la Rete si impegnerà a promuovere un’efficace definizione del quadro regolatorio di riferimento, operando anche per rendere più flessibile l’accesso ai prodotti finanziari disponibili sul mercato. Nel frattempo, sfrutterà le “connessioni” della propria Rete per creare banche dati comuni e condividere servizi e strumenti.