Niente stop agli adeguamenti alle aspettative di vita, la Legge Fornero assicura la sostenibilità del sistema e non va cambiato dicono Corte dei Conti e Banca d’Italia. Più flessibilità in uscita, non solo con la misura relativa alle speranze di vita ma con un pacchetto più ampio che consenta di ritirarsi prima alle donne con figli e si preoccupi delle future pensioni dei giovani con carriere discontinue, insistono invece i sindacati che convocano una manifestazione per il 14 ottobre in tutte le città italiane a sostegno delle proprie richieste da inserire in Legge di Bilancio. Autunno ampiamente iniziato, fra i temi caldi in vista della ormai imminente approvazione della manovra ci sono le misure sulle pensioni, al centro di negoziato fra Governo e Cgil, Cisl e Uil.
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La finanza
«Le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l’importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro».
Lo sottolinea Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale Banca d’Italia, in audizione davanti alle commissioni di Camera e Senato sul DEF, il documento di economia e finanza. No ad arretramenti sulla Riforma Fornero, esporrebbero «il comparto e quindi la finanza pubblica in generale a rischi di sostenibilità» insiste Arturo Martucci, presidente della Corte dei Conti, nella stessa sede, che esplicita la necessità di confermare i:
«caratteri strutturali della riforma, a partire dai meccanismi di adeguamento automatico di alcuni parametri (come i requisiti anagrafici di accesso alla evoluzione della speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione)».
I sindacati
Alla presa di posizione delle istituzioni economiche e finanziarie Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil, risponde considerando che:
«con la legge Fornero non si è fatta una riforma previdenziale ma solo cassa, scaricando sui lavoratori e sui pensionati l’onere principale del risanamento del Paese».
«E’ necessario trovare il coraggio politico di apportare a tale legge una radicale, seppur graduale, modifica, mettendo anche in conto la necessità di una redistribuzione degli oneri sociali da sostenere, per superare così la profonda iniquità che l’ha caratterizzata».
La protesta
I sindacati confederali, per sostenere la piattaforme di proposte presentate nel corso del negoziato con il Governo sulla Riforma Pensioni, hanno indetto manifestazioni per sabato 14 ottobre, davanti alle sedi delle prefetture di tutte le Province, per chiedere l’inserimento in Legge di Bilancio non solo della misura contestata da Corte dei Conti e Bankitalia, ovvero lo stop a partire dal 2019 dell’adeguamento alle aspettative di vita (ossia congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile), ma anche più risorse per occupazione giovanile e ammortizzatori sociali, con un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui, riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura, adeguamento delle pensioni in essere, rinnovo contratti del pubblico impiego, risorse aggiuntive per sanità ed finanziamento adeguato per la non autosufficienza.