Formazione? Leggere i Fondi del… Web

di Luca Bazzani

Pubblicato 3 Settembre 2007
Aggiornato 29 Ottobre 2013 11:29

Una visita guidata tra i portali dedicati ai fondi per la formazione delle risorse umane

Nell’attuale mercato sempre più competitivo e globale si pone il problema sempre maggiore della formazione delle Risorse Umane della propria azienda. L’aspetto formativo è stato per lungo periodo trascurato, ma l’attuale situazione economica e le prospettive per il futuro impongono una maggiore attenzione per ottenere un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo.

Come noto, l’economia si sposta sempre più da un’economia del possesso verso un’economia della proprietà intellettuale. È così evidente che una formazione continua è praticamente un obbligo per le imprese, come ha ben evidenziato il Presidente della Banca d’Italia, Mario Draghi: “La povertà di conoscenze è l’anticamera della povertà economica. L’istruzione e la formazione si confermano ai primi posti nei campi dove un cambiamento forte e necessario”.

La stessa Unione Europea, con l’obiettivo di fare dell’Europa l’economia più competitiva del pianeta, ha coniato la definizione-slogan di 3L, Life Long Learning (apprendimento per tutta la vita). Le Grandi Imprese, grazie alle loro dimensioni e alle loro capacità di negoziazione, sono in grado di adempiere a tale necessità ottimizzando gli investimenti. Già solo il fatto che in tale tipologia di imprese esista una divisione addetta alle Risorse Umane mette in evidenza come esse riescono a raggiungere gli obiettivi formativi desiderati dedicandovi spesso figure apposite.

Ciò permette loro di sviluppare capacità e conoscenze sempre più ampie ed elevate così da rimanere sempre competitive e tecnologicamente aggiornate. Il problema è maggiormente percepito nelle PMI, aziende per cui risulta molto oneroso accedere a interventi formativi qualificati, che al tempo stesso sono essenziali per sviluppare competenze e capacità per emergere nel mercato.

Per porre rimedio a tali disparità sono stati creati appositi fondi che permettono di erogare finanziamenti secondo diverse modalità (dal fondo perduto ad opportunità a tasso agevolato, passando per un’ampia gamma di soluzioni).

Se a volte è comunque complesso per un imprenditore cercare tra le ipotesi più favorevoli, ci viene in aiuto ancora la tecnologia: in questo articolo facciamo una panoramica dell’offerta di formazione che possiamo trovare comodamente online.

I Fondi Paritetici Interprofessionali sono tra le più interessanti opportunità di finanziamento per la formazione continua. Offrono cioè l’opportunità di finanziare, in tutto o in parte, interventi di formazione per le imprese. Probabilmente il più importante strumento di formazione per le PMI è finanziato dalle PMI stesse attraverso le risorse derivanti dal gettito del contributo dello 0,30% sul salario dei lavoratori che le Imprese versano all’Inps secondo quanto stabilito dall’art. 25, quarto comma, della legge 21 dicembre 1978, n. 845, e successive modifiche.

È stato declinato secondo varie forme e tra le tante si distingue il Fondo Formazione PMI, istituito dalla legge 388/2000, al fine di promuovere lo sviluppo della Formazione Continua PMI in un’ottica di competitività delle imprese e di garanzia di occupabilità per i lavoratori. Esso, noto anche come FAPI-Fondo Formazione PMI, è un’associazione costituita da Confapi, CGIL, CISL, e UIL per promuovere le attività di Formazione Continua dei dipendenti delle PMI.

Purtroppo molte PMI ignorano l’esistenza di questo potente strumento di finanziamento che però contribuiscono a rimpinguare attraverso i propri versamenti: il versamento dello 0,30% infatti è già obbligatorio. Per ovviare a tale inconveniente è sufficiente per l’impresa compilare il modello DM10/2 indicando in una delle righe disponibili dei quadri B e C del modello l’adesione al Fondo Formazione PMI inserendo la dicitura “adesione fondo”, il codice “FAPI” e il numero dei dipendenti (quadri, impiegati e operai) interessati all’obbligo contributivo.

Analogo al fondo PMI è il Fondo Professioni, che si rivolge ai dipendenti degli studi professionali e delle aziende collegate. Dal sito omonimo è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per partecipare agli incontri di presentazione. La dotazione del fondo è decisamente consistente, 7.000.000 € con una scadenza al 28 settembre 2007 per una prima tranche da 4.500.000€.

Il Fondo For.Te è invece stato creato per favorire lo sviluppo di competenze attraverso la formazione per aziende del settore terziario ed è finanziato con un meccanismo analogo al Fondo PMI. In particolare si rivolge ad aziende dei settori Commercio-Turismo-Servizi, Creditizio-Finanziario, Assicurativo e della Logistica-Spedizioni-Trasporti.

Generalmente, utilizzando la percentuale prevista dalla Legge (0,30%), ogni categoria professionale tende a creare un proprio fondo specifico, eccone alcuni con i relativi link: Fondartigianato, FondCoop, Fonter, Fondir.

Ma esistono anche fondi trasversali, quali ad esempio Fondimpresa. Prevede 2 differenti metodi per ricevere i fondi accumulati dalle imprese:

  • il Conto Formazione, costituito dal 70% dei versamenti effettuati dall’impresa che possono essere utilizzati per svolgere formazione nelle modalità ritenute più opportune,
  • il Conto Sistema, che finanzia attività formative tra le aziende dello stesso territorio o settore, o attività di studio e ricerca funzionali alla gestione del Fondo al fine di migliorare anche le capacità delle imprese di formare una rete.

A livello locale, invece, le singole Camere di Commercio erogano frequentemente finanziamenti a fondo perduto per la formazione professionale. A titolo di esempio si porta il caso di Brescia, dove la locale Camera di Commercio promuove l’aggiornamento di imprenditori, dirigenti d’azienda, dipendenti e collaboratori familiari con un finanziamento di 400.000 € per gli interventi svolti nel corso del 2007 con spese minime ammissibili da 500€ a crescere.

Tale cifra permette lo sviluppo di ogni tipo di percorso di sviluppo anche per le imprese di dimensioni più ridotte. La metodologia di formazione accettata è poi la più ampia possibile (dalla lezione d’aula al seminario). A Milano, la Camera di Commercio ha creato un’azienda speciale che si occupa della formazione (dall’analisi alla progettazione, all’erogazione) con attività spesso gratuite e prevede l’erogazione di corsi in e-Learning.

Frequente è l’attività di formazione e consulenza da parte delle Camere di Commercio, praticamente gratuita per le nuove imprese grazie ai “Punti Nuova Impresa”. Il Portale del Sistema delle Camere di Commercio d’Italia dedica una sezione per effettuare ricerche tra tutti gli sportelli nazionali così che le aziende possano trovare le soluzioni migliori e più comode.

Esistono anche altri fondi quali ad esempio il FORMA.TEMP, che finanzia interventi per la formazione di lavoratori in somministrazione (gli ex interinali) attraverso interventi mirati al loro sviluppo professionale. Tutti i corsi finanziati sono a titolo gratuito e non prevedono quote di alcun genere a carico dei partecipanti.

FORMA.TEMP è un ente costituito dalle associazioni di rappresentanza delle Agenzie per il lavoro (CONFINTERIM, AILT e APLA), le organizzazioni sindacali dei lavoratori somministrati (ALAI-CISL, NIDIL-CGIL, CPOUIL) e anche dalle tre Confederazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL). Tale fondo viene creato attraverso un prelievo effettuato dalle fatture relative alle missioni dei lavoratori somministrati.

La Regione Lombardia mette invece a disposizione dei lavoratori lombardi un voucher formativo fino a 1400€. I fondi per tale attività vengono reintegrati annualmente e le attività vengono generalmente svolte da ottobre dell’anno di emissione al maggio successivo. Tale voucher permette alle persone interessate di integrare le proprie conoscenze con corsi e approfondimenti. Sul portale è possibile consultare il catalogo dei corsi.

Si nota che è frequente per la maggior parte dei fondi la grande partecipazione e cooperazione tra imprese e sindacati, a testimonianza di un comune accordo per lo sviluppo delle competenze e delle capacità, superando la storica contrapposizione. Il tutto ovviamente con l’auspicio che una formazione di qualità serva ad aiutare le imprese a emergere nel mercato moderno e i dipendenti ad aumentare le proprie competenze e capacità. In quest’ottica vanno viste le proposte di creazione di Piani formativi (progetti di interventi di formazione per occupati), non più di soli interventi formativi una tantum. Il Piano formativo si pone su un’ottica di lungo periodo in modo da permettere un costante progresso delle Risorse Umane che si ripercuote poi sulle competenze aziendali.