Pubblicato il decreto interministeriale che attua l’esonero contributivo 2021 per i lavoratori autonomi: firmato dal Ministro del Lavoro di concerto con il MEF, porta la data del 17 maggio ma è stato ammesso alla registrazione della Corte dei Conti soltanto il 26 luglio (con n. 2188) ed è entrato in vigore il 28 luglio. Il provvedimento definisce criteri e modalità per la concessione dell’esonero dai contributi previdenziali – dovuti dai lavoratori autonomi, nonché dai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS e dai professionisti iscritti alle casse private – previsto dalla legge di Bilancio e rifinanziato dal primo decreto Sostegni. Il decreto stabilisce anche il riparto delle risorse: in tutto ci sono 2,5 miliardi di euro, dei quali 1,5 vanno ai lavoratori autonomi e ai professionisti iscritti all’INPS e un miliardo alle casse private dei professionisti.
Anno bianco autonomi: scadenze di domanda
L’esonero deve essere richiesto ad un solo ente previdenziale e per una sola forma di previdenza obbligatoria.
- In decreto prevede che la domanda vada presentata entro il 31 luglio (utilizzando procedure e moduli che ancora non sono disponibili) ma l’INPS (con messaggio n. 2761) ha subito spostato la scadenza per la domanda al 30 settembre, con modalità che saranno indicate in una circolare di prossima pubblicazione.
- I professionisti iscritti alle gestioni private devono presentare domanda entro il 31 ottobre con le procedure che saranno stabilite dalle rispettive casse.
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Requisiti per l’esonero 2021 dei contributi
L’esonero contributivo (con esclusione dei contributi integrativi) è stato previsto dalla Manovra 2021 (comma 20 legge 178/2020). In realtà è parziale, nel senso che riguarda il 100% dei contributi ma fino a un tetto di 3mila euro. E’ riservato a lavoratori autonomi e professionisti con reddito 2019 fino a 50mila euro, e un calo di fatturato o compensi nel 2020 di almeno il 33%. N.B. I requisiti generali non si applicano ai soggetti che nel 2020 hanno avviato un’attività che comporta l’obbligo di iscrizione alle gestioni speciali dell’AGO, alla gestione separata o agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Ci sono poi altri requisiti: non bisogna essere titolari di contratto di lavoro subordinato o di pensione diretta diversa dall’assegno di invalidità ed è necessaria la regolarità contributiva, che, in base alle novità della legge di conversione del Sostegni bis non va dimostrata al momento di presentazione della domanda ma sarà verificata d’ufficio a partire dal primo novembre 2021, tenendo conto anche di eventuali versamenti effettuati entro il 31 ottobre.
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L’esonero è riconosciuto anche a medici, infermieri o professionisti (anche in quiescenza) per i periodi in cui erano titolari di incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti nel 2020 per incarichi anti Covid.
Versamenti in stand by
In attesa dell’operatività dell’esonero, l’INPS ha disposto il rinvio della prima rata dei contributi previdenziali al 20 agosto. Il decreto prevede che l’eventuale contribuzione già versata possa essere richiesta a compensazione o rimborso con domanda da presentare entro il 30 novembre 2021.
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Per quanto riguarda gli iscritti alle casse private, alcuni enti previdenziali hanno previsto analoghe proroghe, altri no. E’ quindi utile controllare le regole predisposte dalla propria gestione previdenziale per i dettagli sui versamenti, oltre che per la presentazione delle domande.