Dopo l’avvio dei bonifici automatici per i contributi a fondo perduto “standard” del Sostegni bis, si attende il provvedimento dell’Agenzia delle entrate con modelli e procedure per chi vuole fare domanda di contributo alternativo (dai commi da 5 a 13 del dl 73/2021). C’è un ritardo generale sulla tabella di marcia annunciata (il Ministro aveva indicato il 23 giugno), pertanto dalle imprese arrivano richieste in questo senso, soprattutto quelle dei settori più colpiti dalla pandemia negli ultimi mesi, come ha spiegato il presidente di Confartigianato, Marco Granelli:
è necessario procedere con rapidità all’emanazione del Provvedimento del Direttore con cui saranno definite le modalità di invio dell’istanza per i contributi a fondo perduto previsti per le attività stagionali. Le attività della ristorazione, alloggio e tutte quelle della filiera della montagna devono, in tempi brevi, essere messe nella condizioni di ricevere gli aiuti.
Si tratta, molto in sintesi, dell’indennizzo parametrato alla perdita di fatturato nel periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021 rispetto all’anno precedente. Per chi chiede questo indennizzo, viene versato un conguaglio rispetto al primo versato in automatico, in base a un calcolo che prevede le stesse aliquote precedentemente applicate. Chi chiede il contributo per la prima volta, non avendo mai ricevuti ristori, ha diritto a una somma più alta (si applicano aliquote maggiorate). I pagamenti dovrebbero partire nel mese di luglio (tempistica che è ancora possibile rispettare).
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I pagamenti degli ultimi giorni, invece, riguardano la platea di Partite IVA che aveva già ottenuto i ristori del primo decreto Sostegni: 1,77 milioni di bonifici per un totale di circa 5 miliardi di euro, a cui bisogna aggiungere 38mila contribuenti a cui è stato riconosciuto in alternativa un credito d’imposta di pari importo, da utilizzare in compensazione.
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, aveva originariamente indicato nel 16 giugno la data di partenza di questi bonifici. Il ritardo è stato spiegato dalla stesso ministero in sede di question time al Senato: c’è stata una interlocuzione con la Commissione UE, che ha richiesto un approfondimento nell’ambito del normale monitoraggio delle operazioni in relazione al temporary framework (la regola sugli aiuti di Stato). Concluse le verifiche di Bruxelles, ha spiegato Franco, «il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate hanno immediatamente attivato le procedure di pagamento, che tecnicamente erano già state predisposte, dandone notizia attraverso la pubblicazione di un comunicato stampa il 22 giugno».