Tratto dallo speciale:

Smartphone come POS: le alternative sul mercato

di Alessandro Longo

Pubblicato 10 Febbraio 2014
Aggiornato 27 Agosto 2015 09:13

Panoramica dei dispositivi più economici in alternativa al POS fisico, per assolvere all'imminente obbligo di accettare pagamenti elettronici per prestazioni e servizi.

In vista dell’imminente obbligo per esercenti e professionisti di accettare pagamenti con moneta elettronica, si evolvono i sistemi che consentono di trasformare lo smartphone in lettore POS supportando un ampio numero di carte di credito e di debito. La normativa è in evoluzione a colpi di emendamenti e decreti, ma è questione di mesi. Il mercato, pertanto, si sta attrezzando per offrire strumenti economici in alternativa al classico POS: in genere, piccoli dispositivi dotati di tastierino digitale che si connettono allo smartphone per la transazione ed emettono ricevuta email, spesso affiancabile a scontrino digitale e cartaceo via stampante wireless. Il vantaggio? Il risparmio, grazie ai prezzi concorrenziali. Essendo dunque un momento di grande fermento ma di altrettanta confusione – c’è poca chiarezza su caratteristiche, costi e carte supportate – abbiamo contattato le diverse aziende per qualche chiarimento. Vediamo le principali alternative.

Move and Pay

Uno dei più recenti dispositivi in commercio è il Mobile POS Move and Pay di Setefi (Intesa Sanpaolo), distribuito anche da Vodafone. Si collega via Bluetooth a smartphone e tablet iOs e Android ed è a oggi il solo a supportare il circuito nazionale Pagobancomat (gli altri accettano i bancomat solo via circuiti internazionali) oltre ai pagamenti contactless (con carte di credito e cellulari abilitati NFC). Supporta inoltre Visa, Mastercard, Maestro, Diners, Jcb, American Express e Moneta. I costi: se si prende in banca si paga un canone mensile di 2 euro, con Vodafone si pagano 12 euro ma si ottiene anche un tablet e 4G di Internet Mobile. Al canone si deve sommare una commissione variabile  a seconda della categoria merceologica dell’esercente, da “contrattare” recandosi in banca. A quanto ci risulta, parliamo di circa 1,5% su Pagobancomat e 1,95% sulle carte.

Jusp

Questo prodotto è stato uno dei primi ad annunciarsi ma non è ancora disponibile in commercio, per quanto risulti prenotato da 200 merchant. Ha costi contenuti: 39 euro una tantum e 2,5% su ogni commissione. Supporta Maestro, Visa, Mastercard, Vpay, Amex, Diners, da marzo anche Pagobancomat e a breve i pagamenti contactless. Just ha anche tariffe con canone mensile flat senza costi di commissione. Non si collega via Bluetooth ma alla porta audio dello smartphone.

Payleven

Il prodotto Payleven si collega via Bluetooth a smartphone e tablet (Android/iOs) e supporta le carte Mastercard, Visa, Maestro e Vpay. Viene distribuito anche da Poste Italiane a 39 euro rispetto ai 99 euro che risultano sul sito di Payleven, con commissione del 2,5% invece di 2,75% per transazione.

Sum up

Anche questo prodotto si collega alla porta audio dello smartphone ed è il solo che non necessita di tastierino: basta digitare importo e PIN tramite mobile app. e in più ha costi contenuti: 19,95 euro una tantum più 1,95% a transazione. Dal sito, però, risulta il solo supporta a Mastercard. In alternativa, per  accettare anche Visa e Mastercard è disponibile anche un servizio tutto basato su app senza strumenti fisici, con pagamento via sms e link web.

 

Wallet-Abile

Arriverà a marzo e sarà uno dei concorrenti più completi. Secondo quanto ci ha riferito l’azienda,  questo mPOS supporterà almeno Visa, Mastercard, Maestro e Pagobancomat. Costi:  69 euro, più 25 centesimi per transazione e 2,75% di commissione su carte di credito (1% su Pagobancomat). Inoltre è ad oggi il solo prodotto che supporta anche Windows Phone, oltre che Android e iOs. Offrirà anche servizi innovativi, come il portale web per gestire tanti conti correnti su cui riversare gli incassi. Infine, potrà integrarsi con altri sistemi, come il tassametro dei taxi, per velocizzare il pagamento.