Professionisti e POS: emendamento al Ddl Stabilità

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 9 Dicembre 2013
Aggiornato 20 Giugno 2014 12:41

L'emendamento al Ddl Stabilità per modificare l'obbligo di POS per i professionisti, considerando i costi, le penalizzazioni e i pochi vantaggi per chi eroga servizi ad imprese e PA.

L’obbligo di dotarsi di POS e ad accettare pagamenti tramite carte di debito (come i bancomat), previsto a partire dal 1° gennaio 2014 dal Decreto Crescita 2.0 (DL n. 179/2012), continua a non piacere ai soggetti obbligati (esercenti l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi compresi i professionisti) tanto che la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) chiede con un emendamento al Ddl Stabilità che venga modificato per non penalizzare inutilmente i professionisti.

Emendamento al Ddl Stabilità

Le proposte della Rete delle Professioni Tecniche sono state formalizzate in un emendamento alla Legge di Stabilità 2014, prima stralciati dal Ddl approvato con fiducia dal Senato per poi essere riproposti alla Camera, grazie ad alcuni membri del Governo che non condividono l’aggravio dei costi che l’obbligo di dotarsi di POS comporterebbe per i professionisti. Più in particolare la RPT chiede di modificare l’articolo 15 del DL 179/2012 in modo da esentare dall’obbligo:

  • i professionisti che realizzano meno del 50% del proprio fatturato da prestazioni erogate ai consumatori finali;
  • i professionisti che accettano il pagamento differito attraverso altri strumenti bancari, ad esempio a seguito di emissione di parcella o avviso di parcella con le coordinate bancarie del professionista;
  • i professionisti che recepiscono un numero limitato di pagamenti, ad esempio meno di due al mese.

I costi del POS

Secondo la Rete delle Professioni Tecniche non è infatti accettabile che si imponga a professionisti e studi professionali l’obbligo di pagare non solo il costo di attivazione del POS, ma soprattutto un canone mensile per la gestione del POS (il cui peso sarà ben più ingente del costo di attivazione, essendo una spesa fissa mensile) e commissioni su ogni transazione, senza considerare che molti professionisti hanno la possibilità di ricevere pagamenti anche fuori dai locali dove viene esercitata l’attività e per questo saranno chiamati ad acquistare un POS su rete mobile dal costo ancora superiore a quello da rete fissa. Secondo i dati Bankitalia in Italia circolano circa 40 mila carte di debito, per una spesa media per singola operazione pari a 67,52 euro, in generale meno di un terzo dei consumatori italiani utilizzano questo metodo di pagamento influenzati più da un fattore culturale che ad una mancanza di servizi POS. Considerando questi dati, la RPT ritiene che l’utilizzo del POS per il pagamento delle prestazioni professionali avrà una portata limitata che non apporterà alcun beneficio ai professionisti. Ancora più penalizzati i professionisti che operano solo con imprese e PA che, se l’obbligo non verrà cancellato, dovranno sostenere dei costi per un servizio che non verrà mai utilizzato.