Assunzioni: boom indeterminato e voucher lavoro

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Gennaio 2016
Aggiornato 16 Marzo 2016 14:50

Aumentano i posti di lavoro in Italia: +9,7% nel 2015, le assunzioni a tempo indeterminato a +37% e boom dei voucher lavoro accessorio per l'effetto Jobs Act e decontribuzione.

La Riforma dei Lavoro nel Jobs Act, in particolare contratto a tutele crescenti e  decontribuzione, hanno alimentato una crescita dei posti di lavoro, soprattutto delle assunzioni a tempo indeterminato e dei voucher per il lavoro accessorio. Lo evidenziano i dati dell’Osservatorio INPS sul precariato relativi ai primi 11 mesi del 2015: da gennaio a novembre le imprese del settore privato hanno assunto 5.002.980 lavoratori, 444.409 in più rispetto all’analogo periodo 2014 (+ 9,7%).

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Per quanto riguarda il tempo indeterminato, le assunzioni sono state 1.640.630 (+37%) e le trasformazioni da precedenti contratti a termine 388.454 (+25,7%). Il peso dell’esonero contributivo al 100% è notevole: le assunzioni agevolate sono state 1 milione 159mila (889mila nuovi contratti e 269mila trasformazioni). Ricordiamo che per il 2016 la Legge di Stabilità ha prorogato lo sconto contributivo sulle nuove assunzioni a tempo determinato, riducendolo però al 40%.

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In aumento anche i contratti a termine, con un progresso limitato all’1,5%, mentre sono sensibilmente diminuiti i contratti di apprendistato (-20%). é in crescita anche il numero delle cessazioni, ma anche qui in misura modesta: 2,1%, con un +1,9% per i contratti a tempo indeterminato. Il saldo fra cessazioni e assunzioni è positivo per 356mila unità. L’incidenza dei rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati è passata dal 31,9% dei primi undici mesi del 2014 al 38,6% dello stesso periodo del 2015. Dati positivi anche per l’occupazione giovanile: nella fascia di età fino a 29 anni, il numero dei rapporti stabili rispetto a quelli a termine è passata dal 24,5% del 2014 al 31,3% del 2015.

Infine, boom dei voucher: +67,5% su scala nazionale, con punte del 97,4% in Sicilia (dove in pratica l’utilizzo dei buoni da 10 euro per il lavoro accessorio è raddoppiato), dell’85,6% in Liguria, dell’83,1% e 83% rispettivamente in Abruzzo e in Puglia.

Soddisfazione del premier, Matteo Renzi, il quale in un tweet sottolinea:

«oltre mezzo milione di posti di lavoro a tempo indeterminato in più nel 2015. Inps dimostra assurdità polemiche su Jobs act #avantitutta».