


Nel primo semestre del 2025 le imprese italiane hanno cambiato approccio alla spesa. In un contesto segnato da inflazione, pressione fiscale e incertezza macroeconomica, il taglio dei costi non è più la prima risposta. Al contrario, cresce la consapevolezza strategica: si spende, ma in modo mirato e sotto controllo.
A rivelarlo è lo Spend Index 2025 di Soldo, la soluzione per la gestione proattiva delle spese aziendali, che ha analizzato i flussi di oltre 25.000 aziende in Italia e in Europa. Dall’analisi emerge un’evoluzione profonda nella cultura finanziaria: le spese aumentano, ma diventano più distribuite, deliberate e tracciate.
Un elemento chiave di questa trasformazione è l’adozione dell’Intelligenza Artificiale. Secondo Gianluca Salpietro, Head of Sales di Soldo Italia “In un contesto economico complesso, le aziende italiane non rispondono più con tagli indiscriminati, ma adottano un approccio selettivo e intenzionale. Stanno investendo in soluzioni che promuovono efficienza e resilienza aziendale, a partire dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi.”
E infatti le grandi aziende italiane – quelle con oltre 100 dipendenti – hanno più che raddoppiato gli investimenti in AI rispetto allo stesso periodo del 2024, con un incremento del 130%. Non si tratta più di test o sperimentazioni: le imprese stanno integrando in modo stabile strumenti basati su AI nei propri flussi operativi. Aumenta l’utilizzo di assistenti virtuali, strumenti per la generazione di contenuti, applicazioni per la produttività, la traduzione e l’automazione. L’impiego di ChatGPT è cresciuto del 52% e la spesa per il servizio ha registrato un incremento del 229%. Anche l’investimento in plugin e assistenti AI risulta in forte crescita, con un aumento del 148%, mentre gli strumenti per la generazione di immagini e video crescono del 70%. I software per la creazione automatica di presentazioni aumentano del 67% e quelli per trascrizione e traduzione del 21%.
La stessa logica selettiva si riflette in altri ambiti strategici. La spesa per software è cresciuta in modo deciso, soprattutto in direzione di piattaforme scalabili e tool verticali. Anche i servizi professionali registrano un aumento, spinti da nuove esigenze legate a compliance normativa e maggiore flessibilità operativa.
Segnali positivi arrivano anche dal settore della mobilità aziendale, con un aumento del 12% delle spese legate a viaggi e trasferte. Le voci più dinamiche sono quelle relative ai veicoli aziendali, che crescono del 49%, al noleggio auto (+30%) e alle spese di viaggio per le imprese con più di 50 dipendenti, in aumento del 22%. A trainare questa ripresa è sia il ritorno agli incontri in presenza sia l’introduzione dell’obbligo di tracciabilità digitale delle spese di trasferta previsto dalla Legge di Bilancio 2025.
Un altro segnale interessante emerge sul fronte delle spese ricorrenti. Nelle grandi aziende italiane, queste voci sono diminuite del 30%. Non si tratta di una riduzione forzata, ma di una scelta consapevole, legata all’adozione di policy di spesa più rigorose e strumenti come le carte virtuali dedicate ai singoli abbonamenti, facilmente disattivabili se inutilizzati. Le PMI, invece, hanno mantenuto un profilo stabile, con una variazione del +3%.
“In questo scenario, disporre di strumenti che garantiscono visibilità, controllo e governance in tempo reale diventa un fattore essenziale per prendere decisioni più efficaci”, conclude Salpietro. “Lo Spend Index mostra chiaramente come le aziende stiano puntando su ciò che genera impatto misurabile, ottimizzando al contempo le spese non strategiche.”
Nata per offrire una soluzione evoluta alla gestione delle spese, Soldo consente alle aziende di automatizzare i processi, distribuire budget in modo puntuale e mantenere un controllo continuo grazie a una piattaforma integrata che unisce carte aziendali, tracciamento delle transazioni e funzionalità avanzate di reporting.