Si è tenuta a Roma nei giorni scorsi la la terza edizione di Cybertech Europe 2019, la due giorni dedicata ai temi della sicurezza informatica che quest’anno si è focalizzata sul contrasto dei rischi cyber nell’era dell’industria 4.0. Tra i nomi d’eccellenza che hanno preso parte all’evento anche l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, e il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo.
Il quadro dipinto durante la conferenza evidenzia la necessità di investimenti e strategie di sicurezza efficaci e di una road-map europea, ma anche di una collaborazione proattiva tra il settore pubblico e quello privato.
=> Sicurezza e Privacy IT: protezione dati in 4 step
L’evoluzione della cybersecurity
Pone il focus proprio su aspetti cruciali nell’evoluzione dello scenario di riferimento, quali la road-map cyber europea e autonomia strategica nell’era digitale, Alessandro Profumo. Secondo l’Ad di Leonardo, che ad inizio 2019 ha creato una Divisione cybersecurity, al fine di ampliare il portfolio e le competenze in questo settore e ricoprire un ruolo chiave nel panorama europeo della cybersecurity, la cooperazione la “strada giusta” per affrontare la minaccia cibernetica.
Soltanto la cooperazione tra organizzazione e paesi che condividono la stessa mentalità fornirà ai cosiddetti cyber defender un vantaggio rispetto a coloro che utilizzano le tecniche cibernetiche per scopi malevoli.
Certamente a livello europeo si sta già muovendo qualcosa, si pensi ai programmi Horizon 2020 e Pesco, alle direttive NIS (direttiva sulla sicurezza cibernetica) e GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati) che hanno concretizzato la collaborazione tra organizzazioni a livello internazionale ed europeo.
Si può parlare di partnerariato privato-pubblico.
Sottolinea l’Ad di Leonardo, secondo il quale però questa nuova tipologia di approccio collaborativo non escluderà la necessità di una collaborazione tra istituzioni e industria.
L’Europa deve decidere i contenuti della sua autonomia strategica.
Questo, sia a livello industriale, che operativo e politico, sottolinea Profumo ribadendo l’importanza di lavorare insieme, con un approccio collaborativo, per sviluppare ulteriormente il benessere e la sicurezza dei cittadini europei.
Assolutamente fondamentale è agire in modo proattivo, anticipando i rischi di cyber security per garantire uno spazio cibernetico sicuro e resiliente.
Abbiamo bisogno di migliorare la consapevolezza globale delle minacce e agevolare la condivisione dei dati sensibili, per essere al passo con l’impegno necessario per affrontare questa sfida.
=> Sicurezza informatica: 10 punti su cui investire
La sicurezza digitale in Italia
A puntare i riflettori sulla situazione italiana è stato il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, sottolineando come l’Italia stia facendo significativi passi avanti nel settore cibernetico e stia diventando sempre più protagonista nella creazione di un ecosistema di governance e di responsabilità comune e condivisa a livello globale in cybersecurity.
Ma c’è ancora molto che possiamo e dobbiamo fare, come ad esempio investire nell’innovazione tecnologica per eccellere a livello globale.
Il ministero della Difesa ha spiegato come funziona il nuovo progetto avviato dal Ministero per armonizzare e rendere più efficiente ed efficace la propria struttura di Information communication technology (Ict).
Molto presto prenderà vita: maggiore sicurezza, fruibilità dei dati, processi decisionali più snelli e velocità di reazione.
Sempre in occasione della Cybertech Europe 2019, Accenture ha rilasciato il nuovo report “The State of Cyber Resilience“, che analizza lo stato degli investimenti in cybersecurity. In generale le aziende italiane investono in sicurezza informatica oltre il 10% del loro budget IT, in linea con la media globale, ma il ritorno sugli investimenti non è sempre soddisfacente, a meno che non si tratti di aziende leader.
Dallo studio emerge che il successo delle aziende classificate come leader in questo ambito, che ottengono ritorni significativi sugli investimenti in sicurezza informatica in relazione alle performance calcolate su quattro parametri (indice di violazione, velocità nel rilevamento dell’attacco, rapidità di ripristino e contenimento del danno), sia essenzialmente legato alla loro maggiore capacità di scala, di formazione e di collaborazione.
Circa quattro aziende su cinque adottano tecnologie emergenti, quali Internet of Things, blockchain e artificial intelligence, più rapidamente rispetto alla velocità con cui riescono ad affrontare i relativi problemi di cybersecurity. Per questo Gene Reznik, Chief Strategy Officer di Accenture, ha sottolineato la necessità di investimenti e strategie di sicurezza efficaci che favoriscano crescita e innovazione in un clima di fiducia.