Dislessia, al via il primo progetto digitale italiano

di Filippo Vendrame

Pubblicato 9 Febbraio 2016
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

Fondazione Telecom Italia, Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca hanno presentato a Roma un innovativo progetto digitale integrato per la realizzazione di strumenti tecnologici in risposta a specifiche esigenze per la dislessia, accessibili a famiglie, docenti, studenti e pediatri attraverso un portale unico. Si tratta di un’importante iniziativa finalizzata a promuovere nel Paese un cambiamento culturale sul tema della dislessia attraverso l’introduzione di innovativi strumenti digitali a sostegno dei bambini, dei ragazzi e degli adulti per orientarli nelle scelte in modo consapevole.

=> Progetto Strategico Agenda Digitale Italiana

Il progetto si realizzerà nei prossimi 18 mesi attraverso tre iniziative che affrontano il tema in modo sistemico. In particolare, attraverso il portale e un’apposita App, sviluppata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto di Scienze Applicate & Sistemi Intelligenti del CNR, le famiglie potranno effettuare uno screening ultra-precoce dei disturbi della comunicazione e sarà possibile, attraverso l’acquisizione di dati puntuali, individuare, secondo protocolli standard, i casi di bambini a rischio. Per i bambini in età scolare, ragazzi e adulti sarà possibile, sempre accedendo alla medesima piattaforma, effettuare una valutazione a distanza elaborata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, un eventuale percorso di recupero on line per le difficoltà di lettura e una sessione finale con verifica dell’apprendimento. Infine, in continuità con gli interventi già effettuati in collaborazione con AID, saranno realizzate apposite sessioni di e-learning per i docenti e il personale scolastico, basate su un protocollo “standard” elaborato con il MIUR, che vedrà coinvolti il 30% circa degli Istituti scolastici. Il progetto nel suo complesso contribuirà, inoltre, a creare un unico osservatorio in Italia dei dati sulla diagnosi, sulle scuole “amiche” della Dislessia, sull’utilizzo dei libri digitali e degli strumenti compensativi e sui trattamenti efficaci.