Internet, la velocità è in Asia, la pirateria in Russia

di Barbara Weisz

Pubblicato 29 Luglio 2010
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

Le 50 città con le connessioni più veloci sono quasi tutte giapponesi e sudcoreane. L'Italia spicca solo per la pirateria, in cui vince la Russia

Il paese in cui Internet è più diffuso è la Cina, seguito dagli Stati Uniti e dal Giappone. Quello invece che spicca per la velocità delle connessioni è il Giappone, con 61 città presenti nella top 100 internazionale. Ma la città nel mondo che vanta il primato della velocità è Masan, che si trova in un altro stato asiatico, la Corea del Sud.

I dati si rilevano da due diverse indagini, entrambe condotte su scala internazionale, relative alla diffusione della rete: il consueto rapporto di Akamai Tecnologies sullo Stato di Internet, che riguarda il primo trimestre di quest’anno, e quello di Pingdom, società svedese specializzata nel monitoraggio del web.

Partiamo dal rapporto Akamai. Masan, la città coreana con le connessioni più veloci, ha scalato tre posti in classifica, visto che nell’ultima rilevazione (gli ultimi tre mesi 2009) era al quarto posto. Dalla top 100 sono sparite le prime tre classificate della precedente edizione, ovvero le californiane Berkeley e Stanford, che erano rispettivamente prima e terza, e un altro centro statunitense, Chapel Hill, nel North Carolina. Quanto all’Europa, la prima è la svedese Umea, in diciottesima posizione. Seguono la norvegese Lyse, trentesima, e l’olandese Wageningen, 44esima. Questo il podio del Vecchio Continente, che piazza altre nove città nella graduatoria: la tedesca Baden Baden, 58esima, tre città rumene, ovvero Constanta (61esima), Timisoara (84esima) e Iasi (85esima), altre tre olandesi, che sono Groningen (63), Joure (93) e Tilburg (98), un’altra svedese, Goteborg, 88esima, e infine Ceska, 80esima, nella Repubblica Ceca.

La Corea del Sud si aggiudica le prime sette posizioni, l’ottava e la nona sono giapponesi, e la decima torna coreana. In generale, le città di questi due paesi si alternano occupando l’intera prima parte della classifica, se si escludono le prime tre europee, già citate, e Hong Kong, 34esima. Le prime due nordamericane, nella seconda metà della graduatoria, sono entrambe canadesi, Oakville, 53, e Victoria, 57esima. Dodici le statunitensi, di cui prima è la californiana Monterey, 66esima. In genere, negli Usa il primato della velocità va alla California, con sette centri su 12.

L’indagine di Akamai per la prima volta ha misurato anche la media delle velocità massime di connessione, e anche in questo caso emerge l’Asia, con Corea del Sud, Hong Kong e Giappone al top. In Corea la media delle velocità massime è 33 Mbps, mentre per fare un confronto l’Italia è a quota 10,2 Mb. Nella Penisola la velocità media è invece pari a 2,85 Mb. Fra i paesi con il maggior numero di collegamenti sopra i 5 Mbps, i primi tre sono Corea del Sud, Giappone e Romania, e fra i primi dieci ci sono altri cinque europei, ovvero Svezia, Lettonia, Danimarca, Olanda e Belgio. Gli Usa sono 14esimi.

Infine, la sicurezza. Nel primo trimestre ci sono stati attacchi informatici da 198 paesi, la più colpita per il terzo trimestre consecutivo è la Russia, 12% degli attacchi, seguita da Usa, 10% e Cina, 9,1%. E se l’Italia non si distingue in materia di numero di connessione e velocità, spicca invece nella pirateria visto che è al sesto posto nel mondo con il 4,4% degli attacchi informatici (dietro alle prime tre e a Taiwan e Brasile).   

La ricerca di Pingdom si è invece focalizzata sulla diffusione della rete nel mondo: 1,8 miliardi di persone sono collegate, quasi il 25% della popolazione mondiale. Sono 32 le nazioni con più di dieci milioni di connessioni. Prima in classifica è la Cina, a quota 420 milioni, seguita dagli Usa, 234,4 mln, e dal Giappone, quasi a 100 milioni. C’è poi l’India, 81 mln, che però è uno dei paesi più popolati del mondo. Quindi la diffusione di Internet, in termini proporzionali, è molto bassa, al 6,9%.

L’Italia è al 14esimo posto, con circa 30 milioni di connessioni. In termini relativi, questo significa il 51,7% della popolazione, sette punti in meno della media europea, al 33esimo posto nel mondo.