Blade di IBM: i server “piccoli”

di Alessandro Vinciarelli

6 Dicembre 2007 09:00

Una panoramica dei sistemi Blade di IBM: le soluzioni server in rack per uffici che non vogliono farsi mancare nulla in termini di server, storage e componenti di rete

I sistemi Blade sono indirizzati da sempre all’ambito dei piccoli e medi uffici nei quali non è presente un’infrastruttura informatica. In particolare l’ambiente Blade entra in gioco quando è necessario ottenere, in tempi esigui, una infrastruttura di rete che sia allo stesso tempo affidabile e che mantenga i costi contenuti. I sistemi Blade consentono infatti di collocare in poco spazio diversi server, sfruttando così meno risorse per l’alimentazione, il raffreddamento e la manutenzione.

Il primo prodotto che andiamo a presentare in questa rassegna dei prodotti Blade di IBM è quello che più si adatta alle realtà oggetto del portale e prende il nome di BladeCenter S.

BladeCenter S

La sua potenzialità sta nel contenere in un unico dispositivo fisico diversi server integrati, sistemi di memorizzazione e di networking, periferiche di I/O e di gestione; con un collegamento classico alla rete elettrica per quanto riguarda le richiesta energetica.

Figura 1: BladeCenter S

BladeCenter S

Il telaio è ottimizzato per rack di tipo 7U e le specifiche del prodotto prevedono di contenere sino a 6 server Blade e fino ad un totale di 9TB di dati (per la precisione sono disponibili 12 slot SAS o SATA; con 12 dischi da 750Gb di questi ultimi si raggiunge la capacità complessiva di 9TB).

I server Blade istallabili sono tutti quelli che IBM presenta nel suo listino e contemplano sia processori Intel sia AMD. Tra quelli disponibili, ad esempio, BladeCenter HS21 extended memory e AMD Opteron LS41 for IBM BladeCenter, che rispettivamente sono equipaggiati con un processore Dual-Core e Quad-Core Intel Xeon e con un AMD Opteron.

Il server che dispone di processori Intel Xeon può montare un dual-Core Intel Xeon 5160 da 3.0 GHz o un  Quad-Core Intel Xeon E5345 da 2.33 GHz, mentre la Ram può variare da 1 a 32 GByte. Il server con processore AMD ha invece una leggera disponibilità in più in termini di ram, che può infatti variare da 2 a 64 GByte.

IBM insiste, inoltre, sulla possibilità di utilizzare il sistema Blade per la virtualizzazione dei server aziendali. L’unione tra le caratteristiche degli chassis e della virtualizzazione, magari utilizzando il nuovo uscito dei server Blade, il JS22, permette all’azienda di ridurre sensibilmente i costi, mantenendo al contempo le performance di altissima qualità.

Il JS22 è infatti il primo server in grado di ottimizzare la tecnologia IBM POWER6, che con l’ausilio di un chip di nuova generazione e l’accoppiamento di un software dedicato alla virtualizzazione come Advanced POWER™ Virtualization è in grado di permettere il consolidamento di tutte le applicazioni Unix e Linux aziendali. 

Al di là delle caratteristiche prestazionali dei server, BladeCenter S ha un occhio di riguardo anche nei confronti dei consumi e dei costi energetici. In questo ambito, supporta un numero consistente di processori a basso voltaggio in grado di mantenere le stesse performance con meno consumo di corrente e dei particolari alimentatori ottimizzati per il risparmio energetico con una efficienza pari al 90%. In questo modo il calore dissipato è ridotto al minimo, mentre l’energia finisce quasi interamente ad alimentare la nostra infrastruttura IT. Anche i moduli di ventilazione sono stati progettati in modo da variare il loro comportamento in funzione della temperature, incrementando o decrementando la velocità e così pure i consumi. Anche in questo caso i minori consumi non comportano assolutamente una diminuzione delle prestazioni.

Tutti i prodotti supportano diversi protocolli avanzati come i protocolli Wake on LAN o Pre-boot eXecution (PXE), sono dotati di numerosi indicatori di stato o di guasto e sono completamente configurabili (anche nelle parti meccaniche) dall’utente, che li può adattare in questo modo alle proprie necessità. Your browser may not support display of this image.Pannello Light Path Diagnostics con diagnostica automatica.

Con queste caratteristiche di modularità e compattezza la nostra infrastruttura godrebbe di vantaggi non indifferenti, non ultimo un risparmio in termini di spazio e di numero di cavi che vengono ridotti anche dell’80%. La modularità influisce notevolmente anche sui costi di gestione dell’infrastruttura IT, in particolare sulla resistenza alle failure e quindi sulle successive spese di sostituzione. In questo modo anche la scalabilità è mantenuta sotto controllo e l’upgrade hardware dell’intero sistema Blade è rapido nella messa in esercizio e contenuto a livello di costi.

BladeCenter T e BladeCenter H

A questo punto, esaurito il tema BladeCenter S, passiamo alle altre opportunità dell’infrastruttura Blade. È importante evidenziare che la scelta di IBM è stata quella di non produrre diversi Blade che si differenziassero per tipo di business, ma al contrario differenti chassis che potessero adeguarsi alle necessità di ogni specifico ambiente lavorativo.

Nascono così gli chassis H dedicati a l’high performance computing , E per una alta densità di elaborazione, T e TH per supportare anche i test dedicati alle telecomunicazioni. In particolare, la serie TH è stata progettata con un alta resistenza ad agenti esterni e alle difficili condizioni ambientali ed è particolarmente adatto a certi ambiti applicativi, propri di specifiche realtà industriali, riferite alla telecomunicazione.

Tralasciando per il momento la serie E e TH, che esulano dagli obiettivi di questo articolo, andiamo a spendere due parole invece sulla serie T e sulla la serie H.

Per quanto riguarda IBM BladeCenter T l’offerta si riferisce soprattutto ad esigenze nell’ambito di telecomunicazioni e come gli altri chassis permette di integrare differenti server, storage e networking in un unico modulo con la possibilità di istallare sistemi di alimentazione e di raffreddamento opzionali a corrente alternata o continua ridondanti.

Figura 2: BladeCenter T

BladeCenter T

Dal punto di vista puramente tecnico il telaio del prodotto è ottimizzato per rack di tipo 8U ed è in grado di contenere sino ad 8 server blade, 4 moduli switch Gigabit Ethernet integrati e hot-swap di cui eventualmente è possibile cambiarne due con moduli collegabili tramite fibra. La particolarità di questo chassis, rispetto a quello di classe S per esempio, è quella di essere conforme agli standard NEBS e quindi rispettare gli stringenti parametri di affidabilità e sicurezza, in termini di compatibilità elettromagnetica e resistenza al calore, ma anche rispetto a fenomeni ancora più catastrofici come resistenza al fuoco, ai terremoti e alle vibrazioni o alla presenza di particolari age nti contaminanti nell’aria. Con queste caratteristiche Blade Center T è adeguato ad ogni tipo di esigenza dei servizi di telecomunicazioni, ivi comprese le tecnologie VoIP, IPTV e IMS.

L’IBM BladeCenter H, invece, dedica alla straordinaria velocità la sua caratteristica principale. In particolare in questo modello viene spinto in avanti il networking aggiungendo le prestazioni di 10 Gigabit Ethernet (GbE), fabric 4X InfiniBand e alimentatori potenziati. In questo modo l’accesso alle funzionalità di ogni blade vengono ottimizzate in termini di prestazioni incrementando la velocità dei collegamenti e riducendone sensibilmente la latenza. IBM BladeCenter H risulta quindi ottimo nelle applicazioni business-critical nelle quali è richiesta l’estrema rapidità di collegamento ad alte prestazioni.

Figura 2: BladeCenter H

In questo ambito, per aiutare a sfruttare la potenza intrinseca di BladeCenter H, IBM ha sempre collaborato con diversi partner tecnologici per inserire nelle propria architettura nuove tecnologie, come i prodotti mostrati nei recenti eventi fieristici italiani. Citiamo ad esempio Cisco, Nortel, Brocade, QLogic, e McDATA.

IBM BladeCenter offre infatti un ampio numero di prodotti utilizzabili per configurare l’area networking del nostro sistema blade. Tali prodotti, ricordiamo, sono inseriti direttamente all’interno dello chassis e riducono quindi la complessità dell’infrastruttura mantenendo i benefici in flessibilità e in riduzione dei costi di cui abbiamo parlato sino ad ora.

Parliamo del Nortel 10Gb Ethernet Switch Module per IBM BladeCenter. Questo modulo per il networking rappresenta uno switch a larghezza di banda elevata con un fabric 10 Gbps da 20 porte per BladeCenter H. Nello specifico, sono presenti sei porte esterne, quattordici porte interne ed una porta di gestione da 1GB. Senza entrare troppo nello specifico delle caratteristiche tecniche, che comunque sono di altissima qualità e contemplano ad esempio fai lover, VRRP, ECMP, supporto di RADIUS, ecc., diciamo che la gestione risulta immediata tramite il classico utilizzo del browser o CLI standard. Lasciamo al lettore la consultazione del sito ufficiale IBM, per approfondimenti, vista la numerosa presenza di moduli aggiuntivi specifici delle funzionalità di networking.