Business on-line: quanto conta scegliere il giusto internet provider?

di Alessandra Gualtieri

21 Dicembre 2007 10:00

È vero, l’ubiquità  della Rete ed i continui progressi della tecnologia ci consentono ormai di lavorare “anytime, anywhere” con un’esperienza business soddisfacente, sia in ufficio che in mobilità .

Quel che è ugualmente certo, però, è che non è più pensabile di poter fare a meno della banda larga, indispensabile per navigare fluidamente e fruire con rapidità  ed efficacia dei vari contenuti web necessari per il nostro lavoro.

Tuttavia, bisogna ammettere che non tutte le connessioni broadband sono uguali. E non mi riferisco certo soltanto alla velocità  fornita dal provider. A cambiare, fra un’offerta e un’altra, sono anche tutti i servizi “accessori”, compresa la professionalità  e l’affidabilità  del gestore stesso, parametri fondamentali quando si sceglie l’ISP cui affidarsi per il proprio business.

I provider dovrebbero saperlo bene, cercando di mantenersi competitivi rispetto ai propri rivali, non soltanto offrendo pacchetti con un buon rapporto qualità -prezzo ma anche garantendo una buona efficienza del servizio. Eppure, l’utenza non sembra molto soddisfatta di quanto è oggi disponibile sul mercato. In particolare quella italiana.

Il recente studio J.D. Power and Associates, 2007 Italian Broadband Internet Service Provider Satisfaction Study, conferma che gli utenti italiani sono poco soddisfatti dei propri fornitori di connettività , lamentandosi in primo luogo per le continue interruzioni del servizio e per i tempi d’attesa eccessivi in fase di assistenza.

Chi di noi non ha mai pagato le conseguenze a dir poco incresciose di una linea stranamente rallentata, di contenuti inaccessibili per mancanza di rete, di richieste di intervento “congelate” per giorni? Un problema tecnico è senz’altro comprensibile, per carità , ma cosa rispondere ai nostri interlocutori nello svolgimento delle normali attività  lavorative in casi come questi? Quali i danni per le imprese? Quali le ripercussioni per i gestori di piattaforme di e-commerce, per i portali di consulenza specialistica, per la stampa digitale, per chi opera in telelavoro?

Eppure il problema è in aumento. In generale, rispetto al 2006 gli utenti italiani hanno rilevato minore affidabilità , più scarse performance e carenze nei servizi di assistenza, esprimendo un indice di soddisfazione pari a 631/1000 punti, 17 in meno rispetto allo scorso anno.

Sta di fatto che il numero delle interruzioni è davvero cresciuto, come rileva lo studio, con una media che da 4,21 nel 2006 è salita a 5,45 nel 2007. Per parlare con un operatore per avere assistenza bisogna attendere in media 12 minuti (e raramente si tratta di numeri verdi!), facendo raddoppiare le lamentele rispetto al numero stesse delle richieste (66% a 34%).

Anche i prezzi sono saliti, non dimentichiamolo. E per quanto riguarda i disservizi credo che ognuno di noi possa citare almeno un caso personale. A confermarlo, del resto, sono i dati.

Gli utenti intervistati hanno espresso il proprio grado di soddisfazione nei confronti del proprio ISP secondo i seguenti parametri: performance e affidabilità  (31%), servizio clienti e assistenza tecnica (16%), offerte e promozioni (16%), fatturazione (10%), immagine (10%), costo (9%) e servizi di posta elettronica (7%).

Con 692 punti, Fastweb si è aggiudicato il podio per il secondo anno consecutivo, grazie a buone performance, affidabilità , assistenza tecnica e servizio clienti, che vanno ad affiancarsi ad un’offerta e a servizi ritenuti soddisfacenti. Seguono Tiscali con 663 punti e Wind-Infostrada con 648 punti.

Secondo la ricerca, quindi, i provider italiani più efficienti sono Fastweb, Tiscali e Wind. Nella rosa dei primi manca l’ex-monopolista, che si colloca leggermente al di sotto della media.

Pur non volendo scendere in dettagli, quel che mi chiedo è come mai ci si premuri tanto di aumentare la velocità  promessa, mentre si trascurano servizi chiave come l’assistenza? Il mercato italiano vanta offerte sfavillanti e soluzioni per tutte le esigenze, ma cosa avviene dopo l’acquisto del servizio? Persino la capacità  di banda disponibile oggi sul mercato è aumentata rispetto lo scorso anno, raggiungendo una media di 6,14 Mbps! Siamo noi utenti più esigenti oppure è davvero il servizio meno efficiente?