Gli attacchi a Google sarebbero partiti da due scuole cinesi

di Giuseppe Cutrone

Pubblicato 19 Febbraio 2010
Aggiornato 5 Aprile 2019 18:59

Arrivano nuovi sviluppi che svelano inquietanti retroscena dietro gli attacchi verso Google e altre aziende informatiche occidentali portati nei mesi scorsi da sconosciuti cracker cinesi.

A rivelare alcuni dettagli sui misteriosi attacchi che hanno fatto nascere un caso diplomatico tra Cina e Stati Uniti è un articolo di oggi del New York Times, un articolo in cui si riportano voci riguardo gli sviluppi della vicenda che seguono le indagini portate avanti dalla NSA (National Security Agency).

Gli investigatori sarebbero infatti riusciti a risalire ai luoghi da cui sono orginitai gli attacchi smascherando una serie di false piste create ad hoc dai criminali, piste che portavano a server taiwanesi ma che non hanno evitato di risalire a un’università e a una scuola cinesi, ovvero la Shanghai Jiaotong University e all’Istituto tecnico di Lanxian.

L’università è nota per l’alta qualità dei suoi corsi di informatica, i migliori del paese e in grado di rivaleggiare con quelli di altri paesi occidentali, con la curiosa particolarità che l’ateneo o meglio, chi lo gestisce, sarebbe vicino a Baidu, il sito cinese diretto rivale di Google in Cina, mentre il secondo istituto sembra sia una scuola finanziata direttamente dall’esercito, che tre vantaggio dalla formazione di esperti informatici che vengono in seguito arruolati nelle forze armate cinesi.

Nessuna reazione in via ufficiale d parte dei due istituti, anche se voci anonime dell’università dicono di non essere sorpresi che alcuni studenti attacchino siti Web stranieri, possibilità invece negata, sempre in via non ufficiale e tramite anonimato, dai responsabili dell’altro istituto, che negano un coinvolgimento dei loro studenti in azioni di questo tipo, anche a causa dei rigidi controlli messi in atto dal corpo docente.

Intanto gli esperti si dividono tra chi pensa che gli istituti siano stati usati come copertura dal governo cinese e quanti credono invece che lo scopo alla base dell’attacco non sia politico bensì legato a spionaggio industriale, ma non manca anche chi ipotizza si sia trattato di un diversivo per coprire l’azione di un governo straniero non ancora identificato.