Nel suo continuo accrescere, Google continua ad inglobare più o meno grandi e blasonate società. Questo non è certamente il caso più eclatante, né quello che porterà al colosso della ricerca (intesa ovviamente come Motore di ricerca) l’incremento di fatturato più grande.
Tuttavia l’acquisizione di GreenBorder è fortemente legata alla sicurezza e quindi da sottolineare. Anche perché molte aziende già avanzano idee e immaginano future offerte di Google nel campo della ITsecurity.
In particolare questa acquisizione, portata a conclusione il mese scorso, permette a Google di accedere alla tecnologia di virtualizzazione di GreeBorder. Quest’ultima è in grado di eseguire i browser internet in un ambiente virtualizzato, che protegge il computer dell’utilizzatore da tutti i codici maligni ormai diffusi sulla rete.
Sul sito della GreenBorder stessa c’è solo un trafiletto, il quale tra l’altro aveva lo scopo di comunicare ai propri utenti che il supporto a loro disposizione sarebbe comunque continuato fine alla conclusione del contratto. Da parte di Google solamente brevi dichiarazioni dalle quali non si evincono particolari dettagli.
L’unico spunto di discussione sulla dichiarazione si può trarre dalla frase:
Crediamo che l’esperienza di GreenBorder potrà essere molto utile, ad esempio per evitare che siti portatori di JavaScript maligno siano inseriti nei risultati delle ricerche…
Leggendo sul Web si nota come in molti non credano a questa semplicistica versione dei fatti e avanzano altre ipotesi come quella che vedrebbe Google offrire alla aziende un prodotto di sicurezza come Microsoft Windows OneCare o come Symantec Norton 360.
Potrebbe anche essere che l’intento di Google sia invece quello di rendere più sicure alcune sue applicazioni che in passato hanno sofferto di problemi di sicurezza, come ad esempio Google Desktop.
In ogni caso l’unica cosa che sappiamo ora è che l’acquisizione è avvenuta senza neanche troppa pubblicità e solo in futuro vedremo l’applicazione che ne verrà fatta.