Il futuro del Mobile in Europa

di Paolo Iasevoli

19 Dicembre 2006 12:46

La ricerca di Avanade sull'adozione dei dispositivi mobile nelle imprese dipinge un'Europa a due facce, in cui la voglia di mobilità si scontra con problemi di formazione del personale e sicurezza

Avanade, società di consulenza IT, ha reso pubblici i risultati della ricerca “The mobile world at work” recentemente condotta intervistando 210 CIO delle più importanti imprese dell’Unione Europea. Ciò che emerge è la diffusa consapevolezza da parte delle aziende che quello del Mobile sia un settore su cui puntare nell’immediato futuro, come sottolineano i dati sugli investimenti nell’IT, che per il 50% degli intervistati saranno destinati maggiormente ai dispositivi mobili nei prossimi tre anni.

A fronte delle buone intenzioni dichiarate, l’evidenza dimostra che per il 95% delle imprese il concetto di mobile si ferma ancora esclusivamente ai laptop, nonostante 2/3 faccia uso di PDA (Personal Digital Assistaint).

L’utilizzo dei dispositivi mobili è comunque stimato in forte crescita poiché la maggior parte delle imprese lo ritiene foriero di maggior efficienza e produttività, in particolare per quanto riguarda la flessibilità logistica. Questo trend è però frenato da due grossi problemi: la competenza del personale e la sicurezza. Mentre il primo aspetto rivela anche un lato positivo, portando all’attenzione l’importanza della formazione delle risorse umane, il secondo è ben più vasto e concerne sia la sicurezza dei dati scambiati che il furto fisico del dispositivo.

In questo quadro, in cui primeggia la Gran Bretagna, l’Italia si inserisce in una posizione mediana e l’unico punto su cui diverge dalle altre Nazioni è la tecnologia d’accesso: tutte preferiscono il Wi-fi, mentre le imprese del Belpaese trovano più interessante l’HSDPA (High-speed downlink packet access), il successore dell’attuale standard UMTS.