Anche per TrendMicro il “bollino” sui siti web

di Claudio Mastroianni

5 Luglio 2007 17:07

L'azienda introduce Web Reputation nella sua suite di sicurezza per le PMI: indicherà, durante la navigazione, quali siti internet sono affidabili e quali lo sono meno...

Internet, all’interno di un’azienda, è ormai diventato uno strumento indispensabile: per trovare informazioni sui prodotti, sulle imprese concorrenti, contattare fornitori, aggiornarsi sulle ultime novità riguardo al proprio settore d’appartenenza. Ma le centinaia di milioni di siti web nascondono anche molte insidie, che spesso possono risultare pericolose per l’impresa.

Diventa così fondamentale riuscire a distinguere i siti sicuri da quelli potenzialmente pericolosi, per evitare di far visita a indirizzi web che possono mettere a repentaglio la sicurezza della rete aziendale. L’entrata in scena di migliaia di nuovi siti ogni giorno, però, rende difficile essere aggiornati al riguardo. Per questo motivo le suite di sicurezza enterprise si stanno evolvendo sempre di più verso una valutazione “dinamica” del sito Internet, in grado di prevenire e prevederne la sua affidabilità.

L’aveva già fatto McAfee qualche mese fa con la nuova versione di SiteAdvisor. Ora tocca a TrendMicro, che ha annunciato l’introduzione della tecnologia Web Reputation nella sua suite di sicurezza dedicata alle piccole e medie imprese (InterScan Gateway Security). Basandosi sull’analisi del dominio, questa nuova tecnologia attribuisce una “valutazione di affidabilità” ai siti che si sta visitando. Concetto simile a quello adottato dai sistemi di filtraggio delle caselle di posta elettronica, in grado di prevedere se una mail sia spam o meno in base ad una serie di variabili come la presenza di determinate parole chiave o il numero di link presenti.

In questo modo, diventa possibile adattare il livello di protezione della suite di sicurezza in maniera variabile da sito a sito, bloccando contenuti sui domini con una bassa reputazione di affidabilità e lasciando maggiore libertà a quelli che invece si prevedono più sicuri. Per limitare i possibili rischi senza andare a intaccare troppo la fruibilità della Rete.