Agenda digitale: Italia in ritardo su innovazione e accesso alla Rete

di Teresa Barone

18 Maggio 2012 11:00

Al Forum PA si discute di digital divide: il gap tra l?Italia e il resto dell?Europa in materia di alfabetizzazione e accesso alla Rete è ancora ampio.

L?Agenda Digitale è uno dei temi caldi discussi nel corso del Forum PA 2012, ma a che punto è l?Italia in materia di innovazione, banda larga e accesso alla Rete? Il digital divide è ancora molto ampio, soprattutto se si confrontano i dati con quelli europei, con una percentuale di famiglie che utilizza Internet con regolarità pari al 73,2%, mentre nella penisola siamo fermi al 61,6%.

Un ritardo che rende l?attuazione dell?Agenda Digitale prevista dal Governo Monti ancora più urgente, per consentire una maggiore diffusione delle tecnologie e agevolare l?accesso al Web da parte dei cittadini e delle Pubbliche Amministrazioni locali. Quando si parla di digital divide si parla di servizi come l?home banking, l?e-commerce, l?utilizzo dei sistemi di pagamento online, tutte potenzialità che gli italiani sembrano sfruttare molto poco, e in misura inferiore rispetto ai colleghi stranieri.

Dando uno sguardo ai dati – diffusi da Roberto Azzano, practice leader di NetConsulting -, infatti, solo il 36,3% della popolazione in Italia utilizza l?online banking, mentre in Europa la cifra sale fino al 52,5%, e ancora più ampio è divario tra gli italiani che fanno shopping online, solo il 27,2%, contro il 58,1% in Europa.

Il Governo Monti, in ogni caso, spinge verso l?innovazione e il potenziamento dei servizi tecnologici a favore di cittadini e imprese, tanto che sono numerose le iniziative avviate negli ultimi mesi attraverso il decreto sulle semplificazioni, sulle liberalizzazioni e i limiti nell?uso del contante.

Per colmare il digital divide è necessario agire su due fronti, alfabetizzazione dei cittadini e riduzione dei costi, stando a quanto affermato dal presidente di Consumers? Forum Sergio Veroli.

«In Italia esiste un deficit di banda larga e di infrastrutture e un deficit di utilizzo, sia fra gli utenti che fra le piccole imprese. C?è un problema di alfabetizzazione delle persone ma anche di conoscere a cosa serve Internet. E c?è un problema di costi. In una situazione di crisi economia è possibile che alcune persone non si allaccino all?Adsl perché mancano i soldi. Qui dovrebbero intervenire Stato, regioni, istituzioni, ad esempio con la possibilità di una connessione che sia davvero accessibile a tutti. Inoltre c?è una situazione di arretratezza della Pubblica Amministrazione. Da una parte non è attrezzata a rapportarsi con gli utenti in via telematica, dall?altra, quando lo fa, spesso lo rende molto complicato.»