ICT e Pubblica Amministrazione, prospettive e soluzioni

di Valentina Sacchetti

8 Luglio 2009 09:00

Sviluppo professionale e formazione ICT continua e mirata. Queste le nuove prospettive per il rilancio della PA

Ci sono, anche in Italia, dei casi eccellenti certamente estemporanei di aziende “human-oriented“, ma sono molto rari. Un esempio di human-oriented in Italia è stato promosso dal Comune di Roma, tramite il portale Marco Aurelio, l’Amministrazione con lo sviluppo di un progetto-pilota, volto a definire un modello integrato di formazione, per la diffusione di capacità di valorizzazione e di condivisione della conoscenza aziendale, ovvero del “sapere pratico”. La novità del progetto consiste nell’affidare ai dipendenti alfabetizzati alle nuove ICT l’ideazione di contenuti strutturati. Il progetto ruota attorno alla formazione di 324 dipendenti allo sviluppo di competenze professionali cosiddette di “base”, e alla contemporanea costruzione in forma collaborativa da parte dei corsisti dei relativi prodotti conoscitivi, utilizzando le tecnologie ICT.

Il progetto Marco Aurelio, uno dei primi portali verticali per la “formazione in rete” degli Enti Locali, ha consentito nel corso di questi anni di sostenere diverse e singole iniziative formative per il personale capitolino, secondo modalità integrate, quali: il progetto Itaca per i quadri, il progetto Cremisi per l’ISBCC, la formazione per la patente ECDL, i corsi SAP R/3 per la Ragioneria Generale, e iniziative informative come l’accesso alle Banche dati de “Il Sole 24 ore” per i dirigenti. Purtroppo la formazione e l’aggiornamento riguardano sempre i livelli superiori: quadri, dirigenti, responsabili. Il “Rapporto Assinform sull’Ict nella Pa locale in Italia” ci dà un’idea dello stato dell’arte dell’informatizzazione nelle Amministrazioni locali: anche se lentamente e con fatica, le nostre amministrazioni locali si stanno pian piano adeguando agli standard europei e non mancano dei casi di eccellenza, soprattutto al Centro Nord. L’utilizzo delle applicazioni è ancora prevalentemente centrato sulle esigenze interne ed è scarsamente integrato sia a livello dello stesso Ente che a livello di Enti diversi.

Si fanno così strada l’uso di sistemi informatici come il Gis, che nelle Province copre il 65% dei casi per la cartografia. Anche l’open source si fa strada: la direttiva del dicembre 2003 del ministro per l’Innovazione e le tecnologie ha dato il via libera all’entrata dell’open source negli Enti locali, prevedendo che, nella scelta del software, questi debbano tener conto sia dell’offerta di software proprietario che di quello open source, nonché del riuso di software sviluppato per altre amministrazioni. Oggi, quando si parla di e-government, ci si riferisce soprattutto al “Codice dell’amministrazione digitale”, risultato di oltre due anni di lavoro e presentato come una sorta di “costituzione” del mondo digitale che impone alle Amministrazioni pubbliche di rendere disponibili ai cittadini tutte le informazioni in modalità digitale. Il cambiamento più significativo previsto dal Codice riguarda l’azzeramento dei certificati cartacei. Viene riconosciuta piena validità giuridica alle comunicazioni per via telematica: gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili e la corrispondenza devono essere conservati in archivi informatici. Ciò che è più importante è la mole di archiviazione necessaria. Tutto business per gli addetti ai lavori.