Docenti, supplenze precari uguali per servizio e stipendio: ok ricostruzione carriera

di Teresa Barone

Pubblicato 14 Marzo 2022
Aggiornato 15:00

Sentenza riconosce le supplenze brevi dei docenti precari analoghe a quelle di ruolo ai fini di servizio e stipendio: ricorso e ricostruzione carriera.

I docenti che svolgono periodi di supplenza brevi con contratti a termine hanno comunque diritto a percepire emolumenti in regime di parità di trattamento rispetto al personale di ruolo: lo mette nero su bianco il Tribunale di Modena, con una sentenza del 22 febbraio e depositata il 1° marzo 2022, che accoglie il ricorso avviato da un docente con alle spalle cinque anni di precariato pagato meno del dovuto.

I periodi di supplenza dei docenti nella Scuola sono equiparati a quelli svolti dai colleghi di ruolo, anche ai fini della carriera.

A seguito del ricorso vinto, un docente è stato infatti ricollocato in servizio con uno stipendio più alto, considerando il quinquennio di supplenze brevi che prima della sentenza non era stato valutato nella misura adeguata, mentre il MIUR dovrà corrispondere le differenze retributive dovute sulla base del calcolo dell’anzianità di servizio che sarebbe maturata tenendo conto dei rapporti di lavoro a termine.

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Nel caso specifico, si tratta di una voce di salario pari a circa 170 euro mensili (Retribuzione Professionale Docenti) prevista dall’articolo 7 del CCNL (RPD), nel caso in oggetto non calcolata nello stipendio negli anni di supplenze con contratti a tempo determinato, invece dovuta – secondo il Tribunale – pur senza il titolo di specializzazione nella materia insegnata come supplente, perché:

la mancanza del titolo di abilitazione all’insegnamento non rientra tra le caratteristiche delle mansioni e delle funzioni esercitate, le quali potrebbero legittimare la disparità di trattamento.

Tutti i docenti in servizio, anche chi svolge supplenza con pochi giorni di servizio, ha dunque diritto a RPD e CIA (Compenso Individuale Accessorio). Compresi i supplenti Covid.

È l’Anief a ricordare a docenti e personale ATA la possibilità di verificare l’entità delle somme dovute come compensazione del servizio svolto da precario, utilizzando il calcolatore online messo a disposizione dal sindacato. Ogni lavoratore della scuola può eventualmente decidere di presentare ricorso per ottenere una ricostruzione di carriera integrale.