Recruiting: più che il curriculum conta la tracciabilità sul web

di Teresa Barone

1 Febbraio 2012 08:30

Cambiano i meccanismi del recruiting: più del curriculum vitae conta la tracciabilità in Rete del candidato, che non deve fare passi falsi.

La selezione del personale diventa sempre più virtuale, e l’importanza di un profilo in rete pulito e professionale sta soppiantando il vecchio curriculum vitae. Questo sembra essere il trend dominante delle grandi multinazionali statunitensi, ma anche le aziende italiane sembrano adeguarsi a questa tendenza.

Più che un curriculum vitae polposo e ricco di competenze, infatti, le aziende sono interessate a valutare i candidati da un punto di vista differente e, per certi versi, inedito, cercando informazioni in Rete e ponderando l’assunzione sia sulla base di quanto restituisce Google effettuando una ricerca specifica, sia  della presenza su Internet all’interno di alcuni social network, come Facebook e Twitter.

A svelare il consolidarsi di questi nuovi metodi di selezione del personale è una ricerca condotta da “Gidp/Hrda”, associazione dei direttori delle risorse umane: stando ai dati diffusi dall’indagine, infatti, il 71% delle aziende nazionali scandaglia il Web per reperire informazioni sui candidati, soprattutto quando si parla di ruoli da manager.

Niente di strano, se si pensa alla modalità di ricerca del personale che mette in atto proprio Google, che ha soppiantato i curricula con alcuni test di logica. E a pensarci bene questo nuovo sistema di selezione si sposa bene con le posizioni lavorative ricercate, sempre più direzionate verso il settore della tecnologia o, comunque, professioni nelle quali non ci si può esimere dall’utilizzo quotidiano e costante della Rete.

Un’evoluzione analoga, inoltre, sta accadendo non solo per quanto riguarda la ricerca di risorse umane, ma anche di nuovi clienti e opportunità di business da parte delle imprese, che vedono nei social media una risorsa importante per portare avanti strategie di marketing.

Secondo Giampaolo Colletti, ideatore del movimento dei “Wwworkers”, chiunque sia in cerca di lavoro o comunque desideri avanzare nella carriera deve senza dubbio prestare attenzione alla sua reputazione virtuale, evitando di fare mosse errate che potrebbero far perdere importanti occasioni professionali: “Ormai tutta l’attività di reclutamento si sta spostando nell’online e anche le grandi aziende e le multinazionali, prima di convocare un possibile candidato, monitorano il suo posizionamento sul Web. Non si ricerca il personale in quello che un tempo si chiamava Walled Garden, ovvero giardino chiuso. Oggi è essenziale dialogare in Rete, cercando di non fare passi falsi: resta tutto tracciato”.