Tra il 2006 e il 2010 ben dodici banche avrebbero influenzato, ottenendo profitti illeciti, i tassi Libor e Tibor, ovvero, quelli in base ai quali gli istituti di credito si prestano reciprocamente denaro, sui mercati di Londra e Tokyo.
Una scoperta fatta dalla Comco, la Commissione della Concorrenza che opera in territorio svizzero e che ha le stesse funzioni dell’antitrust, aprendo un’inchiesta che riguarda anche operazioni sul mercato dei derivati poiché le banche, finite nel mirino dell’autorità, si sarebbero accordate, per così dire, sul prezzo d’acquisto e di vendita di questi prodotti finanziari, sempre a loro vantaggio e non per l’utente finale, il cliente.
Una credibilità quella del sistema finanziario internazionale, sempre più nell’occhio del ciclone, e che coinvolge banche europee, americane e asiatiche, alcune già fortemente implicate nella vicenda dei subprime e, in qualche caso, salvate in extremis dal crack grazie a iniezioni di denaro pubblico. Qualche nome? Bank of Tokyo-Mitsubishi , Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Hsbc, Rabobank, JP Morgan, Mizuho Financial, Royal Bank of Scotland, Société Générale, Sumitomo Mitsui Banking Corporation e Ubs.
Un’inchiesta con basi solide, confermata da una banca dell’elenco che ha assicurato piena collaborazione durante lo svolgimento delle indagini. Gli istituti bancari avevano trovato la maniera di prestarsi denaro a un tasso inferiore a quello di mercato, ovvero, al Libor e al Tibor, intascandosi una cospicua sopravvenienza, visto che alla clientela venivano applicati i tassi stabiliti dai due indicatori ufficiali.
La Commissione della Concorrenza è venuta a conoscenza della situazione grazie a dei documenti, contenuti in varie mail, recapitate in forma anonima probabilmente da funzionari di una banca rimasta fuori da questi affari sui quali si sta cercando di fare luce. Secondo gli addetti ai lavori, saremmo di fronte a uno scandalo di notevole portata, proprio per l’intesa su larga scala, con responsabilità da ricercare ai massimi livelli.