I diritti decisionali passano dai manager ai dipendenti, al fine di creare un modello gestionale che favorisca la crescita del business grazie alla delega di alcune responsabilità agli stessi collaboratori, a loro volta in grado di offrire ai clienti un miglior servizio di problem-solving, abbreviando i tempi di attesa.
Questo è quanto avverrà nella maggior parte delle aziende entro il 2020, stando almeno a quanto emerge da uno studio firmato Ricoh e condotto su un campione di 567 manager distribuiti tra Europa, Nord America e Asia. Un’indagine svolta a livello internazionale – realizzata dall’Economist Intelligence Unit – che mostra le principali conseguenze della diffusione delle nuove tecnologie sulle politiche aziendali.
Un graduale processo di trasferimento di poteri decisionali, noto anche come decentralizzazione, che inevitabilmente si basa su un passaggio di informazioni e conoscenze dall’unità centrale dell’azienda fino ai dipendenti che operano in sede e fuori sede, messi sempre più in grado di portare avanti un progetto in autonomia usufruendo, tuttavia, di una banca dati che deve essere accessibile e consultabile in qualsiasi luogo.
David Mills, executive vice president di Ricoh Europe, sottolinea come sempre più aziende siano propense ad adottare una struttura gestionale semplificata, abbandonando un sistema gerarchico a favore di un modello decentralizzato: “Riteniamo che le aziende saranno sempre più orientate ai processi, garantendo una gestione centralizzata delle informazioni che faciliti ai dipendenti la ricezione, l’archiviazione e il recupero dei dati e dei documenti. Questo si traduce in processi decisionali più orizzontali e meno gerarchici e permetterà ai dipendenti che hanno un contatto diretto con i clienti di prendere velocemente decisioni”.
Due i concetti fondamentali messi nero su bianco dalla ricerca: contrariamente a quanto avveniva in passato, le aziende non ritengono più che la decentralizzazione sia sinonimo di inefficienza o che l’estensione delle responsabilità possa compromettere il business, mentre si fa sempre più strada la necessità di creare archivi digitali di informazioni consultabili sempre e dovunque. È lo stesso Mills ad affermare che: “Nella nuova era della decentralizzazione le aziende dovranno digitalizzare il più possibile le informazioni, affinché possano essere gestite anche dai dipendenti che lavorano da remoto o si trovano all’esterno dell’organizzazione”.
Un traguardo necessario ma più difficile da raggiungere di quanto si pensi, tenendo conto della ancora troppo esigua percentuale di imprese europee che dispone di banche dati informatiche aggiornate, pari al 22%, mentre nel 43% delle aziende i documenti cartacei la fanno ancora da padrone.
Un ultimo dato interessante riguarda il ruolo inedito svolto non solo dai dipendenti, ma anche dai clienti, che per la maggioranza dei dirigenti aziendali rappresentano una determinante e inesauribile fonte di innovazione meritevole di essere integrata all’interno delle strategie decisionali.