Piu? di un imprenditore lombardo su 3 si avvale di dipendenti stranieri o collabora con imprenditori nati all’estero, con percentuali piu? alte a Bergamo e Brescia. E per il 70% degli imprenditori lombardi il lavoratore straniero e? equivalente a quello italiano e piu? di 1 su 5 si trova meglio sul lavoro con i collaboratori stranieri.
Nella città di Milano il 30% degli imprenditori preferisce il dipendente nato all’estero. E’ quanto emerge dalla indagine “Crisi e impresa 2012- Focus Imprenditori stranieri“, che ha coinvolto circa 1000 imprese lombarde, e da una elaborazione su dati Registro Imprese condotte dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.
E la stessa camera, in collaborazione con la prefettura di Monza e Formaper, ha promosso il primo corso gratuito di italiano business per gli imprenditori stranieri che si pone come obiettivi quelli di sviluppare la conoscenza della lingua italiana, parlata e scritta, abitualmente utilizzata nelle attivita? tipiche della gestione di una piccola impresa/lavoro autonomo; di favorire l’apprendimento e l’uso corretto della terminologia necessaria nei rapporti con Uffici Pubblici, clienti e fornitori; di trasferire una consapevole visione d’insieme delle principali aree funzionali dell’impresa che devono essere tenute sotto controllo per assicurare l’indispensabile capacita? competitiva.
La maggioranza proviene da Africa e Asia, soprattutto uomini, anche se c’è una presenza femminile, con una età media di 20-30 anni ma c’è chi ha superato i 40 anni e con la crisi ha pensato di mettersi in proprio dopo aver perso il proprio posto di lavoro. Ed in Lombardia c’è una forte presenza di imprese con titolare nato all’estero: oltre 63mila con una crescita del 4,6% nel settore della ristorazione.