I manager, a livello globale e ancor più per quel che riguarda il nostro paese, vedono nero. Se soltanto il 36% degli amministratori delegati nel mondo è «molto fiducioso» sulla crescita della propria società nei prossimi 12 mesi – 12 punti percentuali in meno rispetto al 2011 – dalle nostre parti i capitani d’industria si rivelano ancora più pessimisti per il prossimo futuro.
Sono alcuni dati di una ricerca condotta da PricewaterhouseCoopers alla vigilia dell’apertura ufficiale del Global Forum di Davos, uno studio che ha coinvolto 1.330 amministratori delegati provenienti da 68 paesi. Per quel che riguarda l’Italia, le criticità sono sempre le solite, con la paura maggiore che è rappresentata dal rischio di un ulteriore aumento del carico fiscale (per l’86% degli a.d. intervistati), dai costi dell’energia e delle materie prime (57%) e dalle difficili condizioni del credito (52%).
Per fronteggiare questa situazione di emergenza sembrano alle porte molti cambi di strategia, confermati dall’80% degli intervistati. Si parla di miglioramento dell’efficienza operativa, di nuovi investimenti in tecnologia e di utilizzo del marketing digitale, ma anche per il mondo dei manager il 2013 sarà un anno in cui la crisi farà ancora sentire pesantemente la sua presenza.