Che siano PMI o aziende di grandi dimensioni, il danno economico prodotto da un attacco informatico e dal ripristino delle condizioni di sicurezza è notevole, soprattutto se a farne le spese sono i sistemi virtuali piuttosto che le strutture fisiche.
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Lo sottolinea una nuova indagine prodotta da Kaspersky Lab e B2B International nel 2015, resa nota attraverso il report “Security of Virtual Infrastructure”. La ricerca, condotta su un campione di 5500 aziende attive a livello mondiale, stima in 800mila dollari il costo del ripristino della sicurezza informatica virtuale, il doppio della risoluzione dei danni arrecati all’infrastruttura fisica.
Il perché di questo aumento dei costi è presto detto: le aziende investono sempre di più nelle infrastrutture virtuali e proprio su queste si basano le attività più importanti, con il coinvolgimento degli stessi professionisti in caso di attacchi diretti a questi sistemi.
«Le imprese – afferma Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia – si aspettano che la virtualizzazione riduca le spese e ottimizzi la propria infrastruttura. Tuttavia, i risultati dell’indagine dimostrano che sottovalutare la sicurezza negli ambienti virtuali comporta spese maggiori rispetto ai benefici. Le aziende dovrebbero fare ricorso a soluzioni di sicurezza personalizzate e ottimizzate per ambienti virtuali che consentano una gestione ed una reportistica centralizzata. La soluzione adottata dovrebbe avere un impatto basso sulle risorse, un elevato grado di rilevazione delle minacce e la capacità di individuare immediatamente le azioni sospette.»
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