Si parla spesso dell’importanza della sicurezza digitale, dimostrando come un attacco possa creare gravissimi danni alle aziende. Ma spesso ciò che viene sottovalutato è la vulnerabilità del sistema all’interno dell’azienda stessa.
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Si è parlato di questa problematica durante il convegno sulla sicurezza informatica organizzato ad inizio mese da Eurosystem Spa e Nordest Servizi, in collaborazione con Servizi CGN. Dall’incontro con gli esperti è stato dedotto quanto le aziende non siano pronte ad affrontare questa realtà, troppo attente alle minacce esterne e poco consapevoli di quelle interne.
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Come Fabio Zaffaroni, IBM Italia Brand Specialist, ha puntualizzato, è necessario puntare sulla consapevolezza, mettendo in atto una formazione dei dipendenti finalizzata all’uso sicuro delle varie tecnologie informatiche. Infatti, come anche Rodolfo Saccani, Security R&D Manager di Libra Esva, è tramite la mail che gli attacchi informatici arrivano al cuore dell’azienda. Basta una leggerezza da parte di un dipendente per permettere ai cybercriminali di entrare nel sistema. A volte, casi ancora peggiori, sono i dipendenti stessi a causare volutamente dei danni, come svelato da Roberta Bruzzone, criminologa investigativa, che vede nei dipendenti frustrati e arrabbiati la fonte maggiore di preoccupazione.
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Purtroppo però la consapevolezza non basta, infatti la legislazione stenta a tenere il passo, come sottolineato da David D’Agostini, avvocato e docente all’Università di Udine, che ha detto «Basti pensare alla norma sulla privacy in vigore oggi, risale a 20 anni fa. Quindi è evidente una forte difficoltà nell’aggiornare le norme rispetto alle tecnologie sempre più moderne ed avanzate».
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