Sviluppare programmi di Employee Advocacy

di Chiara Basciano

31 Maggio 2017 11:00

I dipendenti si dichiarano pronti ad essere coinvolti attivamente nella promozione aziendale ma i manager stentano a sviluppare programmi idonei.

Avere dipendenti motivati, che si sentano orgogliosi di appartenere all’azienda per cui lavorano permette di creare un’immagine positiva del brand. Ma fare pressioni sui dipendenti non è la strada giusta da percorrere, si tratta invece di trovare una rete di valori condivisi e di coinvolgere ogni dipendente nell’organizzazione aziendale.

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Secondo il recente studio condotto da LEWIS Global Communications il modo migliore per assicurarsi tale supporto dai dipendenti è sviluppare un programma di Employee Advocacy. Considerato centrale dal 60% degli intervistati permetterebbe di aumentare il coinvolgimento dei dipendenti e arriverebbe a far aumentare le vendite del 40%. Da parte loro i dipendenti si mostrano molto motivati, dichiarando che farebbero volentieri parte di questo tipo di programma, ma solo la metà delle aziende ammette di averne creato uno.

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Il nodo centrale sembrano essere ancora una volta i social media, infatti le aziende ne vietano l’utilizzo in sede aziendale ma i dipendenti potrebbero utilizzarli per promuovere l’azienda di cui fanno parte. Cosa che già fanno di loro iniziativa considerato che  il 73% del campione condivide contenuti relativi alla propria azienda su di uno o più dei propri canali social personali, principalmente per via di un sentimento di orgoglio verso l’azienda per cui lavorano (54%) ma anche per il desiderio di essere sostenitori dell’organizzazione di cui fanno parte (37%).

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Le potenzialità sono quindi molte e i manager dovrebbero prendere la palla al balzo e capire le potenzialità dell’Employee Advocacy, intercettando desideri e consigli dei dipendenti, orami esperti di social media o comunque utilizzatori primi del mezzo.

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