La nuova iniziativa portata avanti da Meridiana Fly sta facendo molto discutere, e vede schierato in prima linea proprio il personale della compagnia aerea dell’Aga Khan: dall’alto arrivano infatti nuove direttive in materia di uniformi, che tuttavia hanno avuto come conseguenza l’avvio di una petizione da parte delle assistenti di volo, poco propense ad abbandonare la vecchia divisa per adottare una mise succinta al fine di favorire la soddisfazione della clientela.
Una divisa che non rispecchia assolutamente l’immagine tradizionale della compagnia, stando almeno alle dichiarazioni delle hostess Meridiana Fly che ritengono questo provvedimento del tutto inattuabile.
La responsabile dei servizi di bordo Cristina Ceolin, consorte dell’amministratore delegato Giuseppe Gentile, ha infatti invitato le assistenti di volo a mantenere il peso forma evitando ogni variazione che non sia dovuta a problemi di salute, un provvedimento finalizzato a garantire il gradimento dei passeggeri e necessario per valorizzare al meglio la nuova divisa Air Italy, vettore che dal luglio 2011 è integrato con Meridiana Fly in modo da formare un unico gruppo con 35 aerei e 90 destinazioni servite.
Una richiesta che, oltre ad accendere non poche polemiche, arriva a poche settimane dall’ accordo di crisi e dalla decisione di Meridiana Fly di abbassare dell’8%, per un anno, lo stipendio dei dipendenti, e mettere in cassa integrazione circa 900 lavoratori per scongiurare i licenziamenti in blocco. La reazione delle hostess è prevedibile e la petizione avviata ha già all’attivo oltre 300 firme. Il personale, infatti, lamenta la mancanza di rispetto da parte dei vertici aziendali verso le donne che lavorano da diversi anni per la compagnia aerea, spesso di età compresa tra i 45 e i 50 anni e in ogni caso non favorevoli all’obbligo di corrispondere esclusivamente alla taglia extra small.
Nel comunicato delle hostess si legge infatti che “L’adozione dell’uniforme Air Italy risulta poco consona al profilo anagrafico di chi la indossa. Chiediamo pertanto che non venga attuata nessuna irrispettosa norma sulle taglie delle uniformi e di mantenere quelle attuali, la cui sobrietà e vestibilità sono caratteristiche precipue del ruolo ricoperto. Ruolo a cui progressivamente sono stati aggravati carichi di lavoro ed oneri, tanto da renderlo ben distante da quello stereotipo desueto di hostess-mannequin a cui la Dottoressa (Ceolin, ndr) fa riferimento e che evidentemente conosce ben altre peculiarità, meno glam e più prosaiche”.