Per i responsabili delle risorse umane alla ricerca di nuovi talenti da assumere il primo step della selezione si basa sulla valutazione dei curricula presentati dai candidati, un’operazione solo apparentemente semplice che cela, invece, sofisticati meccanismi di base.
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Il curriculum vitae perfetto e in grado di colpire l’attenzione dei recruiters deve contenere alcune parole chiave decisive, spesso riconosciute attraverso motori semantici che riescono a far emergere le candidature giuste per la posizione da ricoprire.
Come spiega Silvia Maffucci, HR Director Europa di NorthgateArinso, oltre il 90% delle aziende fa uso di specifici software per orientarsi nel vasto mare di curricula ricevuti quotidianamente.
«Questi strumenti di ricerca automatica per keyword sono diventati uno strumento indispensabile in un’ottica di ottimizzazione del tempo e di efficacia. Ciò non vuol dire che le keyword siano l’unica ragione della selezione ma sono un elemento da tenere in grande considerazione.»
Spesso, come ribadisce Silvia Maffucci, è lo stesso annuncio a contenere le parole chiave più appropriate per una determinata selezione, indicando le competenze richieste dai recruiters che non riguardano solo l’ambito delle competenze (master, certificazioni, esperienza) ma spaziano anche verso qualità come flessibilità, adattabilità, problem solving, capacità di lavorare sotto stress.
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L’attenzione verso le parole chiave è quindi fondamentale per un responsabile delle risorse umane, ma questo non significa che la presentazione del candidato debba contenere un puro elenco di skills senza essere arricchito da una descrizione del percorso personale e lavorativo compiuto fino a quel momento.
«Creare un discorso fluido, che non appaia come una mera elencazione di requisiti, ma valorizzi la persona e il percorso peculiare che la contraddistinguono rispetto alla massa degli altri potenziali concorrenti.»