La pausa pranzo è un tema caldo da sempre. Si sa che una buona alimentazione porta ad un alto rendimento sul lavoro, ma mai come in questo periodo, con il boom del biologico, si è presa coscienza della necessità di fornire ai dipendenti una mensa aziendale che offra cibi freschi e sani.
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Oltre a questo è partita una campagna di sensibilizzazione riguardante gli sprechi domestici e aziendali. In particolare si è tenuto un convegno dal titolo “Quanto Basta – Un principio etico contro lo spreco alimentare”, il 30 novembre a Roma, in cui si è parlato della necessità di coordinare istituzioni, cittadini e imprese per evitare di buttare via il cibo. Per gli oltre 400 manager intervistati infatti il problema degli sprechi alimentari deve essere affrontato in primo luogo dai cittadini (95%), dalle imprese (89,3%) e dalle istituzioni (88,3%).
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Altra iniziativa interessante riguarda 14 mense aziendali, si tratta di quella promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, vale a dire che nel giro di 24 ore il cibo cotto o fresco non consumato nelle mense aziendali viene confezionato e sottoposto ad abbattimento di temperatura per poi arrivare negli enti caritativi.
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Un modo intelligente di riciclare le risorse. Sul fronte salute invece investe l’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure, che con il progetto “Mensa in forma”, ideato dalla dietista Francesca Fiumara, aiuta i dipendenti a scegliere consapevolmente il cibo di cui nutrirsi, dando una serie di consigli semplici ma utili.