I migliori manager del mondo si vantano sempre di aver bisogno di poche ore di sonno, di alzarsi generalmente all’alba e di essere subito operativi. In effetti ci sono mente che rendono al meglio se restano sempre attive e la necessità di dormire è molto individuale, eppure gli studi condotti dalla Washington State University e pubblicati sulla rivista Sleep dimostrano che dormire poco non aiuta a prendere le giuste decisioni.
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Lo studio ha esaminato le capacità decisionali di alcune persone a cui era stato vietato il sonno per due notti consecutive. Il risultato è stato lampante: chi non aveva dormito non riusciva a risolvere un test numerico di facile esecuzione per chi invece aveva dormito normalmente.
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Come sottolineato da Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB «Chi dorme male o poco, non riesce a garantire delle buone prestazioni, non è reattivo e ha difficoltà a concentrarsi. Come suggerisce lo studio, non riesce a prendere decisioni determinanti. In altre parole, le sue prestazioni psico-cognitive sono scarse». Le capacità di decision making vengono così minate. Lo specialista evidenzia inoltre l’importanza di un sonno completo, costituito da quattro fasi non Rem e la fase Rem, altrimenti equvale a non aver dormito affatto.
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Naturalmente ognuno ha un diverso rapporto col sonno e sviluppa le varie fasi in maniera diversa, ma l’importante è non stressare corpo e psiche e rispettare al massimo il proprio equilibrio, cercando di conoscersi a fondo.